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Non ho già una laurea in Medicina, è che mi sa che al titolo manca una virgola.
A poco più di due settimane dall'inizio dei corsi, credo che sia il giunto il momento di dire qualcosa di più su questo mio folle proposito di ricominciare con l'Università.
Come già detto altre volte, ho già una prima laurea in Ingegneria Civile (da qui il titolo con la virgola sbagliata) e ho iniziato a interessarmi alla Medicina attraverso il volontariato con la Croce Rossa Italiana. Oltre a seminare scompiglio con l'ambulanza, insegno primo soccorso e rianimazione cardio-polmonare con uso del defibrilltore (bls-d per gli addetti) mentre senza un titolo di studi specifico le altre cose che posso fare nel settore medico/soccorso sono abbastanza pochine: posso portare la barella, partecipare a concorsi che non vincerò mai (ai tempi volevo fare il pompiere, ma questa davvero è un'altra storia) fare il cadavere nelle esercitazioni, sedere in silenzio mentre altre persone fanno tutto il resto nonché intervenire sui pazienti... ma solo a condizione che siano già morti ^^.
Il fatto è che, anno dopo anno, ogni volta che si avvicinava il periodo di Settembre-Ottobre e che in televisione si parlava dei test di ammissione, tornava a presentarsi l'idea di provare a fare quel qualcosa di più per sentirmi più realizzato, e allo stesso tempo il rimorso per non averci provato prima. Alla fine Medicina è lunghissima, si sa quando si inizia ma non si sa quando si finisce, e ovviamente è un percorso e una professione che andrebbe intrapreso il più presto possibile. Comunque sia, dopo tanti ripensamenti, ho finalmente deciso di provarci.
Sinceramente, non credo sia questa grande idea: non mi piace l'idea di iniziare una cosa che finirò (forse) quando avrò nel migliore dei casi 39 anni (scrivere 40 anni mi dà un po' le vertigini) e così su due piedi non mi aspetto di riuscire ad arrivare fino alla fine. Il fatto è che credo che tenersi un rimorso per non aver tentato è comunque peggio della consapevolezza di aver visto che una cosa non è realmente fattibile, e - a parer mio - chiunque si accontenta di quello che ha senza provare a realizzare le proprie aspirazioni è semplicemente un cretino.
Mi rendo perfettamente conto che, nel corso degli studi di Medicina, ci sarà un momento in cui la facoltà inizierà a prendermi così tanto tempo da rendere impossibile seguire qualsiasi altra attività. Arriverà un momento, che io mi aspetto tra il quarto e il quinto anno, in cui i tirocini, le attività e la frequenza alle lezioni saranno così intensi che dovrò decidere una volta per tutte se mollare tutto per fare il medico o se mollare il medico per tornare alla mia vita normale.
La scelta dipenderà essenzialmente da come sarò arrivato a quel punto. Se medicina mi piace davvero così tanto, e se la mia vita mi sembrerà realizzarsi in quel modo, allora la scelta sarà facile. Se al contrario non me la sentirò di cambiare così tanto, immagino che la scelta sarà facile lo stesso.
Per il momento devo ancora iniziare. Il primo semestre del primo anno si preannuncia leggero (anche perché mi riconosceranno qualche esame) il secondo semestre sembra più pesante ma fattibile... e a mano a mano che verranno le difficoltà proverò ad affrontarle e a superarle nel migliore dei modi.
O, come sempre, quasi.
Simone
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