22/07/09

Lo studio, le opinioni e il Codice Aggiunto.

Se la mia iscrizione alla facoltà di Medicina ha avuto almeno un risultato positivo (oltre che bloccare la mia attività di romanziere) è che quando conosco delle persone nuove - o ne incontro di vecchie che non vedevo da un po' - ho sempre un ottimo argomento di conversazione, nonchè un sistema per sondare un po' meglio come ragiona e cosa pensa davvero la gente che conosco.

Adesso vi spiego: il fatto è che non c'è niente di strano, importante o pericoloso nel fare l'università (molta gente si prende una seconda laurea, tra l'altro). La cosa realmente sconvolgente, per gli interlocutori, è che il salto da ingegnere a medico è sufficientemente inusuale da costringerli a produrre una propria opinione, prima di dare una risposta.

Nessuno infatti ha voglia di sforzarsi davvero per dire qualcosa di interessante durante delle discussioni generiche in un locale o a una festa, e generalmente le conversazioni si svolgono seguendo un certo schema domanda - risposta - considerazione scontata. Vi faccio qualche esempio: 

Domanda: tu che lavoro fai? 

Risposta: pulisco i cessi alla stazione dei drogati. 

Considerazione: ah, bello. Deve essere un lavoraccio, ma è comunque importante.

Ancora: 

Domanda: tu che ne pensi degli extracomunitari? 

Risposta: io gli extracomunitari secondo me bisogna aiutarli (?!) e poi, adesso che c'è Obama... 

Considerazione: eh sì! Mica come in Italia, che invece ci prendono per il culo tutti.

E visto che sono ispirato: 

Domanda: dove vai in vacanza questa estate? 

Risposta: vado in una crociera di nudisti dove si fanno le orgie. Oppure orge, non so davvero come si scrive. 

Considerazione: bella la crociera! E poi se due (o più) persone stanno bene insieme non vedo perchè si debba giudicarli. 

Contro-considerazione scontata: sì, però la libertà finisce dove inizia quella degli altri. 

Considerazione totale finale: eh sì, bisogna sempre rispettare gli altri.

Che discorsi illuminanti, vero? Avevo scritto un libro che parlava di questa cosa (Codice Aggiunto, mi sa che inizio a spaccarvi le scatole vero?) della gente cioè che - pur essendo apparentemente normale - non possiede una propria individualità e si comporta come un automa.

Ebbene, la mia seconda laurea in medicina costringe le persone a tirare fuori il proprio Codice Aggiunto, imponendogli di pensare: qual è la mia posizione etica nei confronti di questo evento? e produrre altresì una risposta. Insomma io arrivo da qualcuno che ho appena conosciuto, mi presento ciao, mi chiamo Simone. Sai, sono ingegnere e però poi quest'anno mi sono iscritto a medicina per motivi non chiari ai più, e appena vaghi anche a me. Cosa suscita in te questa fondamentale notizia?

Ed eccovi qualche considerazione, così vi fate qualche risata... o vi girano le palle come a me, a seconda dei casi.

- Ma medicina non sono sei anni?

- Ma poi quando ti laurei in medicina vuoi fare il medico?

- Non potevi scegliere una laurea breve, tipo Fisioterapia?

- Si vede che te lo puoi permettere!

- Ah be', ma tu hai fatto ingegneria a Roma Tre (dove notoriamente regalano le lauree)... mica era La Sapienza!

- Anch'io volevo fare medicina, poi non l'ho fatta per tutta una serie di colpe attribuibili agli altri.



- Smettila di guardarmi le tette!



- Pure io vorrei tanto iscrivermi alla facoltà X. Anche se poi non lo farò mai, perché evidentemente non voglio.

- Ah! Anch'io sono Ingegnere e Medico, e adesso sto facendo la pratica da avvocato... ma che fai, piangi?

- Ma ha prendere due lauree con una media bassa sono buoni tutti, ed equivale esattamente a non fare nulla. Proprio come (non) ho fatto io.

- Io invece ho preso tutti 30... e pensa che ci ho messo solo dieci anni.

- Ma a te non ti va proprio di fa un cazzo?!

- Vabbe', ma tu sei già laureato: impari subito.

- E chissene frega?! Al mondo c'è anche gente con problemi reali, sai?

E meno male: almeno una persona che dice le cose come stanno l'abbiamo trovata! ^^

Simone

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