Perché no?
Cioè: io il giochetto dove devi andare all'università, dare gli esami che diventano via via sempre più difficili e alla fine laurearti con la tesi me lo comprerei subito. Se poi mi fermo solo un attimo a pensare a qualche idea da inserire nel gioco, me ne vengono subito in mente un'infinità... per cui mi pare doveroso scrivervele tutte qui sul blog:
University Hero - il gioco in cui devi andare all'università e dare gli esami e laurearti, nonostante il resto del mondo sia contro di te.
Prima di tutto, all'inizio del gioco puoi scegliere la facoltà, e con essa il tuo personaggio: se fai medicina ti danno il camice, lo sfigmomanometro e il fonendoscopio, e come tocchi qualcuno muore. Se fai lettere puoi decidere di essere anarchico e andare all'università col Rotweiler che morde i professori. Se fai ingegneria i personaggi femminili non ti parlano, se fai Fisica puoi vestirti in stile Guerre Stellari e così via di seguito per ogni corso di studi.
Nella pratica poi il gioco rimane sempre lo stesso, e per il momento io avrei in mente le seguenti caratteristiche peculiari:
- L'esame che ti chiedono sempre qualcosa che non sai e devi riuscire a copiare dai foglietti senza farti beccare.
- L'esame che devi ripetere tutto identico a memoria paro paro a come sta scritto sul libro del professore, se no ti bocciano. Questo verrebbe bene come una specie di gioco musicale coi tasti da premere in sequenza al momento giusto.
- La fila in segreteria il giorno prima della scadenza del rinvio del militare (o dello slittamento della graduatoria del numero chiuso, per modernizzarci).
- Il professore che s'è scordato di consegnare i verbali, e tu devi riuscire a non farti annullare l'esame.
- L'esame segreto apparentemente impossibile, che come apri bocca ti bocciano. Se invece resti zitto per 5 minuti, a un certo punto il professore si risponde da solo e alla fine ti mette trenta.
- Lo scontro finale con il relatore della tesi che vuole spostarti la discussione di altri 6 mesi, mentre a te non te ne potrebbe fregare di meno di restare solo un altro minuto all'università.
- I compagni di corso bastardi che ti dicono l'aula e l'ora sbagliata per dare l'esame, e allora devi girarti tutta la facoltà prima che il professore faccia l'appello e ti segni come assente.
- Gli esami stile caccia al tesoro, che per passarli devi produrre determinati oggetti tipo: progetto disegnato con le penne a china della marca introvabile che ha deciso l'assistente. Numero di macchine che transitano nel corso di un'ora in un incrocio fuori il raccordo (che ovviamente devi andare lì a contare). Incontro col professore in ora e luogo segreti in cui ti viene dato l'argomento della tesina che devi portare all'esame e altre cose del genere.
- Un livello di difficoltà dinamico, con domande che diventano più o meno difficili se ti azzerbini col professore oppure se ne parli malissimo alle spalle (e soprattutto se lui ti sente). Al livello ultra-hard, devi dare l'esame con un docente che la sessione prima hai mandato affanculo.
E va bene, diciamo che come prima bozza non è male... al punto che sarebbe quasi da registrare in qualche modo l'idea, prima che me la freghino.
La cosa più incredibile è che, se ci penso bene, sono tutte cose che nella realtà mi sono successe davvero... compresa quella storia dei compagni di corso che poi però sono arrivato in tempo e io l'esame l'ho passato e loro no, alla faccia loro.
Anche se vi sembrerà strano, me li ricordo tutti con affetto.
Simone
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