Secondo la leggenda, il professore di Fisica che avevo al primo anno di Ingegneria era stato talmente cattivo da finire gambizzato dagli studenti, e che in seguito a questo episodio fosse finalmente diventato buono. Una sorta di versione pulp della favola di Pinocchio, insomma, dove se ti comporti male arriva la Fata Turchina col passamontagna, tira fuori il pezzo e ti spara alle gambe. Potremmo chiamarla la Fata Turchina della magica saletta occupata, la Fata Turchina che s'è fumata la zucca. La Fatta Turchina. La... ok: basta.
E adesso non so se la leggenda fosse vera e se il nostro professore fosse stato davvero ancora più cattivo nei tempi passati della sua giovinezza, ma vi giuro che - almeno con noi - era veramente uno S-T-R-O-N-Z-O. Se tardavi anche un minuto a lezione non ti faceva entrare. Se facevi una domanda ti diceva che non capivi niente, che si sarebbe ricordato di te e che tanto valeva che cambiassi facoltà. Spiegava in maniera meno che incomprensibile, e secondo me lo faceva anche apposta. Agli esami poi bocciava 90 persone su 100 e - come scoprirete dal resto della storia - non è che si limitasse a bocciarti e basta... ma questo lo vedremo dopo.
E va bene. Tutta questa chiacchierata serviva a introdurre il fatto che, la prima volta che ho provato a sostenere l'esame di Fisica, allo scritto ho preso quattordici.
A Ingegneria, quattordici trentesimi allo scritto di Fisica I era considerato un votone. Con 14 allo scritto non si veniva infatti bocciati, ma era invece concesso di presentarsi all'orale. Se tenete inoltre presente che la parte teorica di Fisica I consta prevalentemente di teoremi e dimostrazioni da sapere a memoria, qualsiasi idiota poteva sperare di superare l'esame più difficile del primo anno semplicemente aprendo il libro e ripetendo in maniera acritica per centinaia di ore le parole in esso contenute (cosa che qualcuno chiamerebbe studiare).
Certo, magari finiva che ti ritrovavi con un voto basso... ma passato il 17 per me era tutto assolutamente altissimo, e anzi prendere un 18 era motivo d'orgoglio perché - in fondo in fondo - era come aver fregato il professore.
Ma torniamo al mio esame. Passato insomma lo scritto con il voto più basso minimo indispensabile, mi reco a sostenere la prova teorica, già comunque sapendo che non è che fossi tanto tanto preparato (diciamo che io e lo studiare di cui parlavo poco sopra non siamo andati proprio sempre daccordo). E insomma faccio questo benedetto orale (che poi era scritto pure quello) rispondendo a tutte le domande, e un paio di giorni dopo mi ritrovo fuori dallo studio del professore, in attesa di discutere quello che sarebbe stato il risultato definitivo.
L'atmosfera è quella tipica degli esami di Fisica, che non vi descrivo per non farvi angosciare. Non siamo in molti, per cui il mio turno arriva abbastanza in fretta.
«Navarra» è la voce del professore, che mi chiama dal suo ufficio.
«Eccomi» rispondo io, affacciandomi subito alla porta. «Che faccio, entro?»
Il tono del docente è un mix di disgustato, accusatorio e semplice presa per il culo.
«Ah, allora sarebbe lei? Venga, Navarra. Venga».
Io già me l'aspetto di essere andato male, per cui non è che la cosa mi stupisca. Entro nello studio, prendo una sedia e mi siedo alla scrivania, mentre il docente fruga un po' tra le carte che ha lì davanti.
«Questo è il suo compito» dice, passandomi un foglio protocollo.
Riconosco a stento la mia calligrafia: la prima risposta che ho dato è stata completamente riscritta in rosso dalla mano del professore. Nella prima riga della seconda domanda c'è un commento che non riesco a leggere (immagino poco lusinghiero) e poi tutto il resto del mio esame è stato semplicemente barrato con la penna rossa senza più correzioni o altro, come se non valesse nemmeno la pena di provare a metterci le mani.
In alto a destra, invece, c'è il mio voto. Prima mi sembra un tondo, poi un cerchio, una "o". Poi la devastante realtà diventa inconfutabile: all'orale di Fisica I ho preso ZERO trentesimi.
Il professore mi guarda come si guarda uno che... che ne so: come guardereste voi una persona che considerate meritevole di un giudizio nullo? Ma in realtà era molto peggio di così, perchè oltre al disprezzo c'era anche l'odio.
«Il suo compito non merita neanche un punto» mi sembra che abbia detto. O forse era «purtroppo è vietato dare voti negativi». O ancora, e magari l'avrei preferito «le do un minuto di vantaggio per scappare, da questo momento. E poi la cercherò per ucciderla».
In ogni caso io sono sempre stato uno che prende le cose dal punto di vista positivo. Adesso parlerò col professore, mi dissi. Lui capirà che sono simpatico e intelligente, penserà che si è sbagliato sul mio conto, e magari mi darà un bel voto. Forse, alla fine, diventeremo addirittura amici. Insegneremo Fisica insieme, e diventerò anch'io uno misantropo che non sa comunicare con le persone e che tutti odiano.
«Pensavo anch'io che il compito fosse andato male» ammisi (ammettei? Tanto non ho fatto Lettere). Il tono era quello di qualcuno in difficoltà che cerca un assist per sdrammatizzare. «Però sinceramente ZERO TRENTESIMI mi sembra un voto un po' basso».
Ma i professori di Fisica non sdrammatizzano mai.
«Se pensa che zero è poco, è per la sua preparazione disastrosa. Lei non sa niente di Fisica e si è presentato a fare l'esame (lei non sa niente di sarebbe diventato una specie di mantra per tutto il biennio). Mi dica: quanto tempo ha studiato per prepararsi?»
«Due mesi» dissi io. Una ventina di minuti al giorno, aggiunsi. Ma solo con me stesso.
«Ecco. Allora sono stati due mesi buttati, perché lei di Fisica non ha capito niente».
Lo sguardo del docente era quasi estatico. Secondo me si sentiva davvero vivo solo quando maltrattava gli studenti, e se fossi scoppiato a piangere avrebbe tranquillamente accettato che lo gambizzassero di nuovo.
«Le do un consiglio» aggiunse. E io che ero così negativo! Adesso il professore mi aiuterà. Aiutare gli altri: non è forse questo il senso della vita?
«Prenda il libro di Fisica, e ripeta le parole del libro. Tanto lei non capisce niente, e può solo imparare a memoria».
Ok: il senso della vita, un par di palle.
«E va bene» dissi, a quel punto. Iniziavo a pensare che mi sarei trovato decisamente più a mio agio in qualsiasi altro posto. Magari dentro a un recinto di alligatori. «È andata male, grazie e arrivederci».
Feci il gesto di raccogliere le mie cose per andarmene, ma il professore mi fermò.
«Un attimo. Dobbiamo prima verbalizzare».
Detto questo prese il mio scritto (il famoso 14) il mio orale (il ben più famoso zero) li sommò e fece la media.
«Quattordici più zero fa sempre quattordici» spiegò, nel caso che mi trovassi in difficoltà anche con le somme. «E il tutto diviso due fa sette».
Detto così aprì il registro degli esami, lo riempì col mio nome, cognome e matricola. Nello spazio del voto scrisse sette trentesimi, e poi me lo fece firmare.
A ripensarci adesso, devo ammettere che la cosa avrebbe potuto scoraggiarmi un attimino. Ma guardiamo il lato positivo: alla fine superai Fisica l'anno successivo con un altro professore, dopo aver speso milioni in ripetizioni, ma avendoci per lo meno capito qualcosa. Poi non presi mai un voto più basso di quello (anche se ci andai vicino, e con Medicina non è ancora detto) e quando altri professori mi hanno trattato malissimo ormai ero diventato impenetrabile ai loro insulti. A 15 anni di distanza, poi, ho ancora una fantastica esperienza universitaria di cui farmi vanto e con la quale terrorizzare i ragazzini che mi dicono di voler studiare ingegneria.
Ma sì, dài: tutto sommato, poteva andare molto peggio.
Simone
17 commenti:
Ciao, sono un ragazzino che vuole studiare ingegneria... :)
Volevo congratularmi con te per tutte le cose che hai scritto, sei un grande!
Ho letto Mozart di Atlantide e ora sto leggendo Primo Mazzini, tutto ovviamente senza comprare.
Però quando sarò in città per studiare ho intenzione di andare in libreria e comprare Io scrivo seguendo i consigli del tuo articolo di qualche blog fa.
Sempre se non mi terrorizzerai troppo ^^
Ciao Meequi. Se davvero sei un "ragazzino" Mozart di Atlantide quando l'hai letto, a 13 anni? E pensa che c'è gente di 40 che mi dice che è troppo complicato! ^^
Per il resto spero di averti spaventato a dovere... ma se è quello che vuoi fare non lasciare che sia così poco a fermarti.
Ciao e grazie per avermi letto!
Simone
Ma cosa hai scritto in quel compito??? O_O
Io mi ritengo fortunato: professori così stronzi non ne ho mai avuti, anzi avrei da raccontare esempi di incredibile magnanimità!
Però sono convinto che, rispetto ad anni fa, frequentare ingegneria oggi sia molto più facile, anche se, in verità, di tanto in tanto ho sentito racconti simili al tuo da parte di studenti provenienti da altri corsi.
O_O
TERRORIZZANTE!
Per l'ennesima volta ripeto fino ad essere LOGORROICA che sono felice di non aver mia fatto l'uniiiii!!! ^__^
Misantropo non sarà forse una parola troppo gentile e delicata per codesto professore frustrato??
Ma io mi domando e dico se negli atenei non possano fare a meno di insegnare dei frustrati squinternati.
Anche se, ripensandoci bene, se rimania fare il prf in università qosa che non va la devi avere...
Beh, come lezione di vita ti deve essere servita davvero! Tutto in discesa da quella volta lì! Almeno a livello psicologico!
Io presi ZERO al liceo, in 1a a un compito di latino (stavo scrivendo Fisisca -.-"). Compitino sui verbi.
30 verbi: ne sbagliai 15. Un punto sottratto x ogni verbo sbagliato: meno male che sotto lo zero non si poteva andare...
Direi che è superazzeccato il grido di Munch.
Mr.Lunastorta: sicuramente avrò scritto male un principio della termodinamica (un classico) e poi alla prima parola che non gli è andata bene ha cancellato tutto il resto. Comunque quello era davvero uno dei peggiori, uno di quelli famosi e che conoscevano tutti anche fuori dalla facoltà. Tanti altri erano molto più tranquilli.
Dama: guarda, a dire il vero ci sono state situazioni molto peggiori. Questa bene o male me l'aspettavo ed è stata piuttosto rapida, una volta un prof mi ha fatto andare lì tutti i giorni per una settimana prima di bocciarmi (magari racconterò anche quelle). Diciamo che questa era la prima e lo ZERO era effettivamente eclatante, così come la verbalizzazione che in genere non te la faceva veramente nessuno che era proprio una cattiveria. Cioè, ora Medicina sembra il Paradiso ^^.
Simone
Non sono proprio un ragazzino, ho i miei 20 anni ^^
Mi sono preso due anni di pausa dopo il diploma e adesso andrò a ingegneria informatica, cioè, non vedo l'ora :)
Parecchi mesi fa, dopo averne letti molti, mi è venuta voglia di scrivere un libro mio e così ho trovato te. E poi vabbè, eccetera :)
È possibile perciò che mi avrai tra i piedi per un bel po' :)
Meequi: ma il libro l'hai più scritto? Insomma vuoi fare lo scrittore e trovi me, vuoi fare l'ingegnere e trovi me... che sfiga che hai! ^^
E comunque può darsi che mi faccia molto piacere, ciao!
Simone
AHAHAHAHAHAHAHA!
Mi aspettavo di dire "che fortuna!" o "il destino"
MA CHE SFIGA CHE HAI MI HA AMMAZZATA DALLE RISTATE!
E, fidati, in questi gironi tristi ne ho proprio bisogno... leggerti mi mette cmq sempre il sorriso :-)
Dama: mi fa davvero piacere, grazie!
Simone
Eheh sì, sono proprio sfigato :)
Per il libro ho avuto diverse idee ma niente di buono. Recentemente ho trovato un'idea che mi piace parecchio e pare che sta venendo bene, anche se ancora non è niente di concreto.
Pensa che ho anche aperto un blog dopo che ho visto il tuo... cioè ormai sono tuo fan ^^
Allora io sono stato fortunato. La docente ritenuta più str...ana di tutti alla facolta di Lingue e Letterature Straniere dove mi sono laureato mi ha bocciato una sola volta, e comunque in modo gentile. Per il resto ho buoni ricordi sia dei professori che dell'ambiente in generale.
Avendo mollato Architettura anzitempo, dopo soli tre esami, non ho grandi aneddoti su professori sadici e misantropi, per fortuna.
Ma una professoressa me la ricordo bene: era la mia insegnante di francese, una vecchia asciutta come un kleenex usato abbandonato al sole e che non sorrideva neanche a fare il solletico.
Aveva già una bella età quando insegnava alla mia classe, quindi immagino che a quest'ora abbia sgombrato il campo.
Ebbene, prof, dovunque tu ti trovi ora: spero che lei se la stia passando male, molto male.
Saluti.
Lol, sei un mito! Cose simili mi sono capitate solo al liceo, in Matematica e Greco... XD
Alla mia facoltà purtroppo, finora, i prof si lasciano un po' mettere i piedi in testa. Il mio prof di Fisica poi è tranquillissimo, un orsacchiotto barbuto che vorrei abbracciare. Mi dispiace che lo prendano per il culo. :(
A febbraio ho l'esame di Matematica & Fisica. Speriamo non vada come è andata a te! XD
P.S. Mi piacerebbe proprio vedere un Simone ventenne! Così come anche quello 16enne coi capelli lunghi di cui parlasti tempo addietro! XD
Ariano: diciamo che i professori così erano un 10%... però si facevano notare! ^^
Cyber: oh mamma mia! Ritorsioni e vendette a parte, secondo me più che Architettura tu potevi provare qualcosa tipo l'accademia d'arte (non so come si chiama davvero). Ti vedo più sul creativo "artistico" che sul creativo "tecnico".
Federico: eh, i tempi sono cambiati! ^^ Ma "vedere" in che senso? Una foto (valla a trovare!) o vuoi un post su me ventenne... che poi era questo!
Comunque dai 16 ai 24 ho fatto il capellone metallaro trasandato. Poi a 25 ho fatto il militare e addio capelli lunghi... anche se sul militare (fatto nei pompieri) potrei scrivere un blog intero anche lì ^^.
Simone
Quanto la fai lunga Simo!
A Roma Tre gli esami sono facilissimi! (cit.)
OK, questa scalamela dal buono. ^^
Ciao, dacty
Ciao,
lo 0 mi ricorda il mio esame di matematica, ma per me l'esito è stato di gran lunga migliore!
Certi professori li dovrebbero "radiare dall'albo"!!!
Se ti vuoi leggere del mio esame, leggi qui:
http://paroleperaria.blogspot.com/2009/06/il-sorprendente-esito-dellesame-di.html
Hahahahahaha! XD
Non ho resistito e sono venuta a leggere! :P
Allucinante! Veramente da strangolarlo!
Questa però è stata stupenda (cit):
«Però sinceramente ZERO TRENTESIMI mi sembra un voto un po' basso».
HAHHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHA! XDXDXD
Spettacolare!!! :P:P:P
Mi ricorda tanto quello che da noi era l'esame più temuto, non solo per la difficoltà in sé, ma per l'orrenda proffa:
FILOLOGIA GERMANICA. >_>'
Ho assistito a scene epiche fuori da quell'aula: pianti, urla isteriche di studenti frustrati e della professoressa stronza che sbraitava dietro a loro!
Un incubo!!! >__>'
E infatti è stato l'esame che mi sono lasciata per ultimo. Risultato? Un 28 storico allo scritto XD e... 30 all'orale!!! *__*
Sono passata alla storia in facoltà! hahhahahahahhaha :P
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