
Il posto è migliore del previsto: non c'è il casino che temevo, e le file per le giostre e gli scivoli d'acqua sono piuttosto corte. Il cielo è anche un po' coperto, per cui tutto sommato non fa neanche troppo caldo.
Andiamo sulle montagne russe coi tronchi, sul giro della morte, facciamo il bagno in piscina e alla fine c'è il pezzo forte... che tutto sommato era anche la scusa per essere lì: non sto andando sulle giostre a 35 anni! Sto accompagnando mio nipote a vedere i delfini.
Visto che siamo in ritardo, mia cognata agguanta il figlio appena sceso da uno scivolo d'acqua, e inizia ad asciugarlo.
Dobbiamo andare a vedere lo spettacolo! Gli dice, mentre gli strofina i capelli col telo da mare. Il tono è un po' come se dicesse: adesso devi andare a scuola, a studiare, a lavorare la terra a mani nude. O, peggio del peggio che mai: adesso basta giostre, perché devi leggere un libro di zio Simone.
Messa così, mio nipote la prende come una specie di punizione, e inizia a piangere come se il libro lo avessi tirato fuori davvero.
Io non li voglio vedere, i delfini! Io voglio andare in piscina!
Ma quando sei piccolo puoi disperarti e urlare quanto vuoi, perché tanto arriva sempre qualcuno che ti prende di peso e ti porta dove non volevi andare. Per cui m'incollo il ragazzino, attraverso il parco di corsa cercando di convincerlo che in realtà lui lo spettacolo lo voleva vedere, e raggiungo la vasca gigante dove si svolge l'evento.
Confesso che all'inizio ero anch'io un po' scettico: sai che palle i delfini? Io volevo andare sulle montagne russe! E non dite che sono tale e quale a mio nipote di tre anni: a me nessuno ha dovuto prendermi in braccio, e soprattutto nemmeno piangevo.
Eppure, invece, lo spettacolo mi ha affascinato. I delfini sono stupendi. Grandi, enormi, allegri e maestosi come quelli dei film. Solo che ce li hai lì davanti, e quando saltano o soffiano con quella specie di buco che hanno sulla testa ti rendi conto di essere di fronte a una macchina naturale, perfetta e invincibile.
Gli ammaestratori sono bravi. A me non piacciono tanto in generale gli animali in cattività, ma qui sembra che li trattino bene e che siano affezionati davvero. Certo vivere in mare aperto sarebbe meglio... o forse no, o comunque non lo so: se ci tenete, provate a chiederlo a loro.
Anche mio nipote si diverte. Siamo proprio sotto la vasca, e quando gli animali cambiano direzione o fanno qualche acrobazia ci arriva una specie di doccia, e lui ride tutto contento.
A chiusura dello spettacolo, gli ammaestratori ci salutano con un messaggio del genere: la conservazione del mare è importante, perché tante specie animali sono a via di estinzione.
Capito? Spiego al mio nipotino, che era piuttosto perplesso. Se butti la spazzatura in mare, poi poverini i delfini devono vivere nello sporco, perché il mare è casa loro.
Subito dopo, però, un pochino mi pento. Cioè, che c'entra mio nipote con l'inquinamento? Ci sono le super mega compagnie multinazionali giganti che versano in acqua milioni di ettolitri di schifezze al secondo, e noi stiamo qui a far venire i complessi ai ragazzini? Mica è colpa dei bambini se il mare si sporca.
Poi però ho pensato anche che i bambini diventano grandi, e che sono i grandi quelli che distruggono tutto. Allora forse se glielo spieghi quando sono piccole, le persone poi diventano meno stronze? Sembra un discorso che può avere senso, e questa cosa di insegnarti come ci si comporta fin da ragazzino non mi pare poi del tutto sbagliata: potremmo anche chiamarla educazione.
Alla fine è stata una bella giornata. Ho preso il sole, ho fatto il bagno, sono stato sulle giostre e magari ho anche imparato qualcosa pure io. Ma che cosa sarà rimasto, ai tanti ragazzini che stavano lì? Quattro delfini in una vasca possono cambiare il futuro, o era tutto solo uno spettacolo idiota?
Di questo non ho davvero la minima idea. E se sapessi come sarà mio nipote tra trent'anni, tutto sommato la vita avrebbe molto meno senso. Quello che invece resta a me, è il ricordo degli animali che saltano fuori dall'acqua, la loro pelle che brilla sotto il sole e l'emozione di fronte a una meraviglia della natura.
Senza farmi tante paranoie e tanti problemi, direi che potrei anche - semplicemente - accontentarmi.
Simone