31/01/11
Il nuovo libro.
Il nuovo libro è come una specie di fantasma. Un'entità inafferrabile che è nell'aria da settimane, mesi, anni ormai.
Mi chiedo se alla fine arriverà davvero, o se continuerò a parlarne come un cretino a ogni occasione, per poi non scrivere niente. Sarà che la scrittura, fatta con passione, è una cosa che brucia forte, e io dopo che mi sono scottato tutta 'sta voglia di ricominciare da zero non è che ce l'ho più di tanto.
Il problema è che non mi piace troppo il mondo editoriale, dove mi trattano come una specie di rompipalle appestato, che al limite se a qualcuno ispiro almeno un po' di pietà mi fanno la grazia di rivolgermi la parola. Non mi piacciono tanto gli altri scrittori, almeno non molti di loro, che o se la tirano da morire e come li contraddici ti prenderebbero a calci, oppure sono talmente spaventati da quelli che strillano e li trattano come pezze da piedi che quando aprono bocca lo fanno come se si vergognassero anche solo di avere un'opinione, e stanno lì 200 volte a scusarsi.
Che essere scrittore non vuol dire niente: prendi un foglio e scrivi, fatto. Poi ci sono quelli bravi e quelli scarsi, solo che sono tutti sicuri di essere bravi oppure convinti di dover restare scarsi a vita. Cioè, detto in modo più chiaro: ho conosciuto troppa gente del cazzo per credere ancora che gli scrittori siano tutti fighi e intelligenti e colti e tutte le cose che credevo una volta.
Non mi piace più nemmeno tanto la narrativa. Se scrivi un trattato o un libro con dei contenuti specifici magari lo fai perchè hai studiato, hai delle esperienze e hai qualcosa da dire. La narrativa invece funziona che tu scrivi un libro e ti fai comunque un culo così, bello o brutto che sia il tuo libro. Poi se succede il miracolo il libro te lo pubblicano pure e guadagni un casino di soldi: 1000, alle volte anche 2000 euro.
Che poi se mi pubblicavano i romanzi e vendevo 100 milioni di copie certamente non ero qui a fare questo discorso, sono il primo a dirlo. Mi mettevo i soldi in tasca e prendevo per il culo chi stava ancora lì, coi blog e gli ebook e tutte quell'altre stronzate.
Però alla fine le cose stanno in questo modo, e non in quell'altro. E quando vado in libreria ho davvero difficoltà a trovare dei libri di narrativa che mi piacciano. Mi sembra come se la macchina puntasse a target più vasti del mio, quello degli ex-scrittori ingegneri studenti, e semplicemente non entriamo più in sintonia.
C'è tutto questo alone di superficialità, sorpresina del McDonald e noia che si è depositato sui libri. Ieri mi hanno consigliato un romanzo definito stupendissimo, io me lo sono comprato e il primo capitolo sembrava che stavo mangiando l'happy meal travestito da aragosta alla catalana. Cioè, ok, buono... ma l'aragosta - scusa - è un'altra cosa.
Ma ho capito che le leggi e le regole sono quelle, e io sono l'ultimo dei coglioni per poter mettere bocca. Che se la gente esce dai binari rischia di finire col sedere per terra, e nessuno può chiedere a un editore o a un autore di mettere in gioco soldi, tempo e fatica per produrre qualcosa che a nessuno interessa davvero. Ma per me, dal mio punto di vista, se la narrativa è una cosa che non mi piace, probabilmente ha poco senso tentare ancora di farne parte, no?
E insomma sono tante cose. E alla fine uno si chiede: ma lo scrittore voglio farlo ancora davvero? Perché se non te lo sei chiesto mai per me sei strano, sei uno che va avanti come un treno e non pensa e non valuta un cavolo, un idiota che non rivede niente della sua vita. Ma ecco io non sono così, e alla fine me lo sono chiesto se volevo fare davvero lo scrittore, o se invece mi avevano fatto credere che io volessi fare lo scrittore ma per fortuna alla fine m'ero svegliato ed ero diventato normale.
Ora come ora, penso che la cosa non sia del tutto impossibile. Cioè adesso mi laureo, faccio il dottore, trovo un'infermiera che ci sta, faccio 2-3 figli, sistemo tutto, continuo a suonare la batteria, esco con gli amici, mangio, mi diverto e tutto quanto. E poi, se proprio mi tocca, allora vorrei scrivere anche. Cioè, la scrittura come componente aggiuntivo di una vita che - tutto sommato - sarebbe completa anche senza. Nessuno fa lo scrittore e basta, o paga l'affitto di casa facendo lo scrittore e basta. Quelli sono coloro che lavorano con la scrittura, ma non è che se scrivi una frase sotto alla foto di una che mangia un gelato come se stesse trombando hai fatto lo scrittore come intendo io, non diciamo cazzate. Quello è un lavoro. Si chiama editing, copywriting, product management o qualche altra roba che non si capisce nemmeno che vuol dire: e bravo, tanto di cappello, beato te che il gelato ti piace così tanto... a me, fino a quel punto, non mi entusiasma.
Ma di che cavolo stavo parlando? Ah, sì, il libro nuovo.
Ecco, io al libro nuovo ci penso tanto, anche se non lo scrivo. Penso al mondo di oggi, all'Italia, al lavoro, agli immigrati, ai precari, agli studenti e a tutta la gente che non riesce a ottenere quello che vorrebbe. Penso a una società dove spendiamo più di abbonamenti a Internet (io ne ho uno in ufficio, uno a casa e uno sul cellulare) di quanto certe persone anziane abbiano mai speso per mangiare o per comprarsi i vestiti.
Penso che viviamo nel periodo di maggiore benessere dell'umanità, almeno della fetta di umanità nella quale ci è capitato di nascere, ma che non ce lo godiamo perché con la testa e con i nostri desideri non stiamo sereni mai. Penso insomma che non lo so: ho un sacco di idee, sensazioni, turbamenti quotidiani (!!!) e che vorrei scriverci un libro sopra. Un libro che quando lo leggi poi pensi: cazzo, era proprio così che mi sentivo, solo che non riuscivo a dirlo a parole.
Io vorrei scrivere un libro che quando hai finito di leggerlo ti senti come se ti hanno menato. Un libro come quelli che leggevo da ragazzo, che mi facevano immaginare posti diversi e mondi inventati e poi sognare che volevo scriverlo pure io un libro così, da grande.
Solo che adesso lo so che forse è solo una cosa irrealizzabile, infantile anche. Che forse tutta la baracca di scrivere e leggere è una specie di operazione di marketing con lo slogan che se leggi sei libero, sei colto, sei bello e sei onesto, ma che poi era meglio andare a zappare per l'orto.
Ma ecco, forse sono ritornato proprio completamente all'inizio, a quei momenti. La scrittura come un sogno, un'aspirazione elevata, un qualcosa a metà tra quello che è reale e l'immaginazione.
Un sogno forse irrealizzabile, inutile, stupido, arrogante pure.
Eppure, di rinunciarci, io ancora non me la sento.
Simone
26/01/11
Seconda laurea in Medicina: una decisione importante e - se volete - il vostro parere.
Riporto da un commento a uno dei post dei giorni passati:
Ciao, mi chiamo Rita ed è la prima volta che lascio un commento in questo blog.
Scrivo in un momento di profonda crisi, dopo una nottata passata a pensare anzichè dormire... ho bisogno di un vostro parere che mi aiuti a prendere una decisione importante.
Ho 29 anni, sono laureata in CTF, specializzata in farmacia ospedaliera e da 3 anni lavoro in una farmacia part time. Mentre valutavo l'idea di fare un master in farmaci oncologici ho iniziato a pensare: "e se invece prendessi la seconda laurea in medicina, continuando nel pomeriggio a fare la farmacista?".
Mi son subito detta: "ma sei pazza. Così riprendi a studiare, contemporaneamente lavori e magari ti sposi e fai anche un figlio?"
Ho tanta confusione e non riesco a decidere cosa sia meglio fare. Vi prego ditemi che non sono pazza e che queste cose sono realmente conciliabili... grazie aspetterò il vostro parere con ansia.
Rita.
La mia risposta la trovate nel primo commento, mentre l'invito che vi faccio è di dire la vostra lasciando magari qualche consiglio o - semplicemente - quelle che sono le vostre impressioni.
Grazie a tutti.
Simone
Ciao, mi chiamo Rita ed è la prima volta che lascio un commento in questo blog.
Scrivo in un momento di profonda crisi, dopo una nottata passata a pensare anzichè dormire... ho bisogno di un vostro parere che mi aiuti a prendere una decisione importante.
Ho 29 anni, sono laureata in CTF, specializzata in farmacia ospedaliera e da 3 anni lavoro in una farmacia part time. Mentre valutavo l'idea di fare un master in farmaci oncologici ho iniziato a pensare: "e se invece prendessi la seconda laurea in medicina, continuando nel pomeriggio a fare la farmacista?".
Mi son subito detta: "ma sei pazza. Così riprendi a studiare, contemporaneamente lavori e magari ti sposi e fai anche un figlio?"
Ho tanta confusione e non riesco a decidere cosa sia meglio fare. Vi prego ditemi che non sono pazza e che queste cose sono realmente conciliabili... grazie aspetterò il vostro parere con ansia.
Rita.
La mia risposta la trovate nel primo commento, mentre l'invito che vi faccio è di dire la vostra lasciando magari qualche consiglio o - semplicemente - quelle che sono le vostre impressioni.
Grazie a tutti.
Simone
19/01/11
Due micro-segnalazioni: il giochino opera d'arte e i libri per sembrare fighi.
- Inizio con questo Today I die. Un giochino in flash meraviglioso, ancora più bello nella versione per iphone, Today I die again.
Dura 10 minuti, e nel giocarci potreste riscoprire l'amore per il bello, per la poesia e per la creatività. O al limite erano solo 10 minuti, per cui in caso contrario non prendetevela! ^^
- Poi vi parlo del mio editore (ma lui ancora non lo sa) Gelostellato, in arte quello del blog di Gelostellato.
Gelo ha la straordinaria capacità di scrivere 40 volte più del dovuto per dire una cosa qualsiasi. Tipo per scriversi la lista della spesa lui scrive un romanzo con uno che deve fare la spesa e poi lo rapiscono, e per consigliarmi un libro di Lansdale ha scritto 4 post di 100mila caratteri l'uno che io alla fine per bilanciare mi sono dato alla lettura dei Manga senza scritte tipo GON.
Ora insomma ha dato il via a un'iniziativa divertentissima sui libri per sembrare fichi, e pare che in tanti stiano partecipando. Solo che il regolamento è troppo lungo e io non ho capito di cosa si tratta, per cui vi consiglio di andare direttamente a vedere da lui.
Ah, il libro più figo di tutti ovviamente è Io scrivo. Cioè, la gente ti vede per strada col libro in mano e pensa: quello scrive e legge il libro di Navarra su come si scrive. Anvedi!!!
Volevo infine segnalarvi una terza cosa ma ora non mi viene in mente nulla. Ci sentiamo al mio ritorno da questi (purtroppo pochi) giorni di vacanza, ciao e a presto!
Simone
Dura 10 minuti, e nel giocarci potreste riscoprire l'amore per il bello, per la poesia e per la creatività. O al limite erano solo 10 minuti, per cui in caso contrario non prendetevela! ^^
- Poi vi parlo del mio editore (ma lui ancora non lo sa) Gelostellato, in arte quello del blog di Gelostellato.
Gelo ha la straordinaria capacità di scrivere 40 volte più del dovuto per dire una cosa qualsiasi. Tipo per scriversi la lista della spesa lui scrive un romanzo con uno che deve fare la spesa e poi lo rapiscono, e per consigliarmi un libro di Lansdale ha scritto 4 post di 100mila caratteri l'uno che io alla fine per bilanciare mi sono dato alla lettura dei Manga senza scritte tipo GON.
Ora insomma ha dato il via a un'iniziativa divertentissima sui libri per sembrare fichi, e pare che in tanti stiano partecipando. Solo che il regolamento è troppo lungo e io non ho capito di cosa si tratta, per cui vi consiglio di andare direttamente a vedere da lui.
Ah, il libro più figo di tutti ovviamente è Io scrivo. Cioè, la gente ti vede per strada col libro in mano e pensa: quello scrive e legge il libro di Navarra su come si scrive. Anvedi!!!
Volevo infine segnalarvi una terza cosa ma ora non mi viene in mente nulla. Ci sentiamo al mio ritorno da questi (purtroppo pochi) giorni di vacanza, ciao e a presto!
Simone
17/01/11
Giudizi sugli esami, sui miei libri e anche su di me.
Due parole sulle sensazioni del momento, un po' per aggiornare sulle ultime novità e un po' per qualche nuova riflessione.
Giudizi sui miei libri: cercando me stesso online (attività che faccio sempre) oltre a guide turistiche sulla spagna e qualcuno che mi insulta ho trovato anche questa scheda di lettura su uno dei miei libri, il gatto che cadde dal Sole, scritta da Manuela Gatta per il sito Voltare Pagina.net.
Si tratta di una valutazione lunghissima e dettagliata, e non posso che ringraziare pubblicamente Manuela per il lavorone che ha fatto.
Giudizi sugli esami: altra bella notizia. Ho superato l'esame di Immunologia, e per terminare gli esami che devo ancora dare (intendendo fino a questo momento, e cioè primo semestre del terzo anno) mi resta solo Fisiopatologia generale.
La sensazione è che - come sperato - la difficoltà degli esami sia leggermente calata rispetto a quelli dell'anno scorso. Speriamo che i corsi del prossimo semestre non mi facciano cambiare idea! ^^
Giudizi su di me: sembrerà strano, ma negli ultimi giorni mi sento un po' preso di petto in diverse occasioni per quanto riguarda quello che faccio, e i miei aspetti personali.
Forse è semplicemente un momento di stanchezza (diciamo che mi sento fisicamente a pezzi) per cui ho accusato di più degli atteggiamenti e delle critiche che altre volte riesco meglio a farmi scivolare addosso.
Comunque, per dire: io lo so che non è normale fare l'università a 35 anni, scrivere 10 ebook e poi rompersi le palle dei libri in generale e tante altre cose. O meglio, per me è la cosa più normale del mondo, perché io vivo la mia vita facendo quello che mi sento di fare nell'ambito delle mie possibilità e non era normale quando di certe cose sentivo il bisogno eppure non le facevo.
È che poi ogni tanto arriva uno e ti deve convincere che come vai non vai bene e ti rottama i testicoli senza pietà, e come dicevo in genere non è che ci faccia caso ma quando sono un esercito nel giro di due giorni diventa pesante.
Ma sì, ma che ci penso a fare? Ora me ne vado in montagna qualche giorno, scierò il meno possibile e mangerò tutto quello che riesco a ingurgitare, e al ritorno starò fresco e riposato e pronto a studiare Fisiopatologia.
Sono qualcosa come 1600 pagine più varie slide e dispense...
Ma per adesso è meglio che non ci pensiamo.
Simone
Giudizi sui miei libri: cercando me stesso online (attività che faccio sempre) oltre a guide turistiche sulla spagna e qualcuno che mi insulta ho trovato anche questa scheda di lettura su uno dei miei libri, il gatto che cadde dal Sole, scritta da Manuela Gatta per il sito Voltare Pagina.net.
Si tratta di una valutazione lunghissima e dettagliata, e non posso che ringraziare pubblicamente Manuela per il lavorone che ha fatto.
Giudizi sugli esami: altra bella notizia. Ho superato l'esame di Immunologia, e per terminare gli esami che devo ancora dare (intendendo fino a questo momento, e cioè primo semestre del terzo anno) mi resta solo Fisiopatologia generale.
La sensazione è che - come sperato - la difficoltà degli esami sia leggermente calata rispetto a quelli dell'anno scorso. Speriamo che i corsi del prossimo semestre non mi facciano cambiare idea! ^^
Giudizi su di me: sembrerà strano, ma negli ultimi giorni mi sento un po' preso di petto in diverse occasioni per quanto riguarda quello che faccio, e i miei aspetti personali.
Forse è semplicemente un momento di stanchezza (diciamo che mi sento fisicamente a pezzi) per cui ho accusato di più degli atteggiamenti e delle critiche che altre volte riesco meglio a farmi scivolare addosso.
Comunque, per dire: io lo so che non è normale fare l'università a 35 anni, scrivere 10 ebook e poi rompersi le palle dei libri in generale e tante altre cose. O meglio, per me è la cosa più normale del mondo, perché io vivo la mia vita facendo quello che mi sento di fare nell'ambito delle mie possibilità e non era normale quando di certe cose sentivo il bisogno eppure non le facevo.
È che poi ogni tanto arriva uno e ti deve convincere che come vai non vai bene e ti rottama i testicoli senza pietà, e come dicevo in genere non è che ci faccia caso ma quando sono un esercito nel giro di due giorni diventa pesante.
Ma sì, ma che ci penso a fare? Ora me ne vado in montagna qualche giorno, scierò il meno possibile e mangerò tutto quello che riesco a ingurgitare, e al ritorno starò fresco e riposato e pronto a studiare Fisiopatologia.
Sono qualcosa come 1600 pagine più varie slide e dispense...
Ma per adesso è meglio che non ci pensiamo.
Simone
13/01/11
Di memi e di libri letti nel 2010.
Io credo che un meme non c'entri molto con un elenco di libri letti, e la mia idea su queste cose (memetica e onanismo mentale allegato) l'ho già espressa tempo fa in questo vecchio post su memetica, verità, senso della vita e altre cose intrippate... che ovviamente vi invito a leggere.
Ora però visto che lo fanno tutti e non so come aggiornare il blog lo faccio pure io:
Quanti libri hai letto nel 2010?
Bo'? Una trentina considerato anche quelli appena iniziati e lasciati lì? Pochissimi comunque.
Quanti erano fiction e quanti no?
Diciamo 10 fiction, 20 trattati... ma diverse cose le ho mollate a metà.
Quanti scrittori e quante scrittrici?
Eh, i trattati spesso sono scritti a più mani. Cosa strana, mi sa che invece i romanzi erano quasi tutti scritti da donne.
Il miglior libro letto?
Fondamenti di Biochimica.
E il più brutto?
Tutti i poveri devono morire, non me ne voglia l'autrice ma non era proprio il mio genere e ho sbagliato a prenderlo. Diciamo che più che brutto direi fuori dai miei gusti, ok? ^^
Il libro più vecchio che hai letto?
Eh. Anatomia del sistema nervoso, sarà degli anni '80.
E il più recente?
I trattati in genere sono tutti dell'anno in corso o dell'anno prima al massimo. E anche per i romanzi spesso cerco titoli appena usciti. Insomma, tutti o quasi del 2010.
Quale il libro col titolo più lungo?
Qualche trattatone assurdo, ora devo contare i caratteri di tutti quanti?
E quello col titolo più corto?
Aiuto, la mia memoria mi tradisce e i miei memi si sono sparpagliati da tutte le parti. Non è il titolo di un libro, per chiarire.
Quanti libri hai riletto?
Rileggere un libro di testo per dare un esame credo non valga. Se dovesse valere, diciamo che ho riletto anche 10 volte Biochimica, Anatomia e Microbiologia. Altri di meno.
Non rileggo invece mai libri di narrativa, non so perché è una fissa che ho sempre avuto: forse visto che già riesco a leggerne pochi preferisco almeno che siano nuovi?
E quali vorresti rileggere?
Pulp, la storia infinita, 3 millimetri al giorno, qualche trilogia fantasy assurda che leggevo da ragazzino. Ma non li voglio rileggere davvero: come ho detto non rileggo narrrativa, era solo per rispondere alla domanda.
I libri più letti dello stesso autore quest'anno?
Non credo di aver letto 2 libri dello stesso autore.
Quanti libri scritti da autori italiani?
Credo 5 di narrativa, i trattati come già detto spesso sono di autori vari e di vari paesi.
E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Nessuno.
Dei libri letti quanti erano ebook?
Nessuno.
Simone
Ora però visto che lo fanno tutti e non so come aggiornare il blog lo faccio pure io:
Quanti libri hai letto nel 2010?
Bo'? Una trentina considerato anche quelli appena iniziati e lasciati lì? Pochissimi comunque.
Quanti erano fiction e quanti no?
Diciamo 10 fiction, 20 trattati... ma diverse cose le ho mollate a metà.
Quanti scrittori e quante scrittrici?
Eh, i trattati spesso sono scritti a più mani. Cosa strana, mi sa che invece i romanzi erano quasi tutti scritti da donne.
Il miglior libro letto?
Fondamenti di Biochimica.
E il più brutto?
Tutti i poveri devono morire, non me ne voglia l'autrice ma non era proprio il mio genere e ho sbagliato a prenderlo. Diciamo che più che brutto direi fuori dai miei gusti, ok? ^^
Il libro più vecchio che hai letto?
Eh. Anatomia del sistema nervoso, sarà degli anni '80.
E il più recente?
I trattati in genere sono tutti dell'anno in corso o dell'anno prima al massimo. E anche per i romanzi spesso cerco titoli appena usciti. Insomma, tutti o quasi del 2010.
Quale il libro col titolo più lungo?
Qualche trattatone assurdo, ora devo contare i caratteri di tutti quanti?
E quello col titolo più corto?
Aiuto, la mia memoria mi tradisce e i miei memi si sono sparpagliati da tutte le parti. Non è il titolo di un libro, per chiarire.
Quanti libri hai riletto?
Rileggere un libro di testo per dare un esame credo non valga. Se dovesse valere, diciamo che ho riletto anche 10 volte Biochimica, Anatomia e Microbiologia. Altri di meno.
Non rileggo invece mai libri di narrativa, non so perché è una fissa che ho sempre avuto: forse visto che già riesco a leggerne pochi preferisco almeno che siano nuovi?
E quali vorresti rileggere?
Pulp, la storia infinita, 3 millimetri al giorno, qualche trilogia fantasy assurda che leggevo da ragazzino. Ma non li voglio rileggere davvero: come ho detto non rileggo narrrativa, era solo per rispondere alla domanda.
I libri più letti dello stesso autore quest'anno?
Non credo di aver letto 2 libri dello stesso autore.
Quanti libri scritti da autori italiani?
Credo 5 di narrativa, i trattati come già detto spesso sono di autori vari e di vari paesi.
E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Nessuno.
Dei libri letti quanti erano ebook?
Nessuno.
Simone
11/01/11
Io scrivo: la recensione di Andrea.
Aggiornamento rapidissimo, solo per segnalarvi la recensione del mio libro sul blog (praticamente appena aperto) del giovane scrittore Andrea Furlan.
Aggiungo che Io scrivo è uscito ormai da un anno e mezzo, e non so nemmeno io se qualche libreria ce l'ha ancora.
Nel caso dovesse interessarvi, insomma, il modo più semplcie per trovarlo è attraverso il sito dell'editore.
Simone
Aggiungo che Io scrivo è uscito ormai da un anno e mezzo, e non so nemmeno io se qualche libreria ce l'ha ancora.
Nel caso dovesse interessarvi, insomma, il modo più semplcie per trovarlo è attraverso il sito dell'editore.
Simone
07/01/11
Studiare e lavorare, o concentrarsi sul lavoro?
Riporto un commento che mi è arrivato qualche giorno fa: Riccardo, un laureato in lettere attualmente iscritto ad Architettura, si è posto il problema se sia giusto continuare a studiare - sentendone ovviamente il desiderio e il bisogno - oppure se sia più sensato se non addirittura doveroso concentrarsi maggiormente sul lavoro.
Io una mezza idea ce l'ho, ma visto che è un discorso molto complesso mi piacerebbe lasciare aperti i dubbi di questo mio collega (nel senso di studente ormai di una certa età), aspettando magari di leggere le vostre opinioni.
Studiare e lavorare, dopo una prima laurea: voi che ne pensate?
Caro Simone...
Mi chiamo Riccardo, ho 37 anni, e mi sono laureato in lettere 10 anni fa circa. Dopo due master (marketing e - qualche anno dopo - restauro dei beni culturali) mi sono iscritto ad architettura e ora sono alle prese con chimica, materia che mi ha fatto 'incrociare' il tuo blog.
Innumerevoli tempeste di dubbi e ripensamenti mi accompagnano in questa mia nuova e recente avventura: spasmi, sofferenze, preoccupazioni per il futuro... ma l'architettura è la materia che ho sempre sognato.
Insomma avrai capito che ci sono dei fattori che legano le nostre esperienze. E sapere che c'è addirittura chi dopo ingegneria ha scelto medicina, beh... mi rinfranca tanto della mia scelta (giustificata anche da un assegno di ricerca nella medesima facoltà).
Mi piacerebbe continuare ad oltranza, scegliere addirittura il prossimo corso, ma l'idea di dovermi impegnare in un 'doveroso' lavoro, rende (quasi) ridicola pure l'attuale scelta di architettura. Pur non avendo impellenti problemi economici, mi sento in dovere di 'sistemare' l'aspetto su cui naturalmente l'uomo si identifica: il lavoro.
Ti scrivo tutto ciò ovviamente perchè vorrei un tuo parere su quest'ultima affermazione-vincolo che porto con i miei pensieri mentre studio... chimica.
Ciao!
Riccardo.
Io una mezza idea ce l'ho, ma visto che è un discorso molto complesso mi piacerebbe lasciare aperti i dubbi di questo mio collega (nel senso di studente ormai di una certa età), aspettando magari di leggere le vostre opinioni.
Studiare e lavorare, dopo una prima laurea: voi che ne pensate?
Caro Simone...
Mi chiamo Riccardo, ho 37 anni, e mi sono laureato in lettere 10 anni fa circa. Dopo due master (marketing e - qualche anno dopo - restauro dei beni culturali) mi sono iscritto ad architettura e ora sono alle prese con chimica, materia che mi ha fatto 'incrociare' il tuo blog.
Innumerevoli tempeste di dubbi e ripensamenti mi accompagnano in questa mia nuova e recente avventura: spasmi, sofferenze, preoccupazioni per il futuro... ma l'architettura è la materia che ho sempre sognato.
Insomma avrai capito che ci sono dei fattori che legano le nostre esperienze. E sapere che c'è addirittura chi dopo ingegneria ha scelto medicina, beh... mi rinfranca tanto della mia scelta (giustificata anche da un assegno di ricerca nella medesima facoltà).
Mi piacerebbe continuare ad oltranza, scegliere addirittura il prossimo corso, ma l'idea di dovermi impegnare in un 'doveroso' lavoro, rende (quasi) ridicola pure l'attuale scelta di architettura. Pur non avendo impellenti problemi economici, mi sento in dovere di 'sistemare' l'aspetto su cui naturalmente l'uomo si identifica: il lavoro.
Ti scrivo tutto ciò ovviamente perchè vorrei un tuo parere su quest'ultima affermazione-vincolo che porto con i miei pensieri mentre studio... chimica.
Ciao!
Riccardo.
03/01/11
Fare lo scrittore nel 2011... magari unendo diverse passioni.
Quest'anno uscirà un mio mini-racconto sulla futura raccolta Delos dedicata a 365 racconti horror. Certo non è come pubblicare un romanzo... ma come sempre da cosa nasce cosa e non si sa mai.
Per il resto dal punto di vista narrativo è un po' un mortorio, ma forse nemmeno me ne importa più tanto. Diciamo che se mai pubblicherò Primo Mazzini probabilmente ne scriverò un seguito (per cui al posto vostro non inizierei ad agitarmi troppo). Se invece avrò in testa la storia giusta proverò a scriverla, ma per ora ho le idee talmente confuse da non sapere più nemmeno io di che parlerebbe un mio libro e in che genere potrei inserirlo.
Sul fronte valorizzazione dei libri già scritti, il libro dei gatti sta partecipando al concorso Nabu, indetto dalla casa editrice Avagliano. Praticamente la cosa degna di nota è che la giuria è formata da studenti, e io questa cosa che saranno i lettori a decidere i libri vincitori non so se sia un bene o un male, ma è comunque una novità interessante che magari potrebbe smuovere un po' le acque. Da notare che questo libro è stato rifiutato da tutto il mondo, ma io continuo a proporlo in giro... sarò scemo o faccio bene? Intanto i ragazzi mi diranno che ne pensano loro, e io incrocio le dita.
E veniamo all'idea che mi è venuta recentemente: ora sto preparando l'esame di Immunologia, e mentre studiavo un capitolo dedicato alle malattie autoimmuni ho pensato che si trattasse di cose interessanti.
E insomma, ho pensato: magari queste cose così importanti potrebbero interessare anche a chi non studia medicina, e di certi argomenti sente solo parlare in televisione, e con particolari dati in modo superficiale o al contrario in maniera complessa e incomprensibile.
Insomma: e se scrivessi qualcosa di medico? Brevi articoli di divulgazione, per spiegare e chiarire qualche argomento che - tra i tanti che mi capita di studiare - mi sembra meritevole e degno di attenzione.
Sarebbe bello un po' perché la scrittura divulgativa ora come ora mi prende più della narrativa. Un po' perché magari attraverso il blog potrei ricevere delle domande e tirare fuori dei discorsi molto più sensati di quelli che faccio sui miei esami universitari. E poi perché sarebbe un modo per scrivere e studiare fondendo le due cose, senza pensare che una parte della mia vita debba necessariamente escludere l'altra.
Che ne pensate? Io, intanto, inizio a tirare fuori i primi argomenti... e vediamo un po' che combino.
Simone
Per il resto dal punto di vista narrativo è un po' un mortorio, ma forse nemmeno me ne importa più tanto. Diciamo che se mai pubblicherò Primo Mazzini probabilmente ne scriverò un seguito (per cui al posto vostro non inizierei ad agitarmi troppo). Se invece avrò in testa la storia giusta proverò a scriverla, ma per ora ho le idee talmente confuse da non sapere più nemmeno io di che parlerebbe un mio libro e in che genere potrei inserirlo.
Sul fronte valorizzazione dei libri già scritti, il libro dei gatti sta partecipando al concorso Nabu, indetto dalla casa editrice Avagliano. Praticamente la cosa degna di nota è che la giuria è formata da studenti, e io questa cosa che saranno i lettori a decidere i libri vincitori non so se sia un bene o un male, ma è comunque una novità interessante che magari potrebbe smuovere un po' le acque. Da notare che questo libro è stato rifiutato da tutto il mondo, ma io continuo a proporlo in giro... sarò scemo o faccio bene? Intanto i ragazzi mi diranno che ne pensano loro, e io incrocio le dita.
E veniamo all'idea che mi è venuta recentemente: ora sto preparando l'esame di Immunologia, e mentre studiavo un capitolo dedicato alle malattie autoimmuni ho pensato che si trattasse di cose interessanti.
E insomma, ho pensato: magari queste cose così importanti potrebbero interessare anche a chi non studia medicina, e di certi argomenti sente solo parlare in televisione, e con particolari dati in modo superficiale o al contrario in maniera complessa e incomprensibile.
Insomma: e se scrivessi qualcosa di medico? Brevi articoli di divulgazione, per spiegare e chiarire qualche argomento che - tra i tanti che mi capita di studiare - mi sembra meritevole e degno di attenzione.
Sarebbe bello un po' perché la scrittura divulgativa ora come ora mi prende più della narrativa. Un po' perché magari attraverso il blog potrei ricevere delle domande e tirare fuori dei discorsi molto più sensati di quelli che faccio sui miei esami universitari. E poi perché sarebbe un modo per scrivere e studiare fondendo le due cose, senza pensare che una parte della mia vita debba necessariamente escludere l'altra.
Che ne pensate? Io, intanto, inizio a tirare fuori i primi argomenti... e vediamo un po' che combino.
Simone
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