Una signora anziana mentre studia Biochimica |
E i professori i primi tempi me lo chiedevano sempre: come mai ha iniziato così tardi? Davvero è già ingegnere? E cosa vuole fare dopo, una volta presa la laurea in medicina?
Ma già dal secondo anno è più raro che qualcuno ti noti. È successo solo con l'esonero di Anatomia 2, col professore che controllando il documento è andato a leggere la data di nascita: e così lei ha 34 anni - mi ha chiesto - e come mai ha iniziato così tardi?
Dal terzo anno in poi, invece, più niente. Sarà che un pochino dimostro meno degli anni che ho, mentre alcuni studenti iniziano a sembrare più maturi, riducendo così un po' il gap che ci separa. E non è poi così raro incontrare qualche trentenne che sta ancora finendo di dare qualche esame, anche se ha iniziato presto, per cui molti daranno semplicemente per scontato di trovarsi di fronte a qualcuno 5-6 anni fuori corso e che sia inutile fare domande.
Ma non mi pesa tanto essere più grande: con gli studenti del mio corso vado d'accordissimo. Alla fine sento spesso parlare dei giovani d'oggi o di tutte quelle cazzate che dicono i miei coetanei (quelli vecchi davvero, però) quando giudicano le nuove generazioni. Io invece ho trovato persone gentili, intelligenti, generose quando si tratta di darti una mano. Certo questo non vale sempre e non vale per tutti, ma in aula o in corsia con i miei compagni di corso mi trovo perfettamente a mio agio.
Quello che un po' mi mette in crisi, in questo momento, è rendermi conto di non riuscire a stare al passo con gli studenti migliori. Purtroppo a Medicina c'è questa storia che i voti sono importanti per le specializzazioni, e tantissima gente va agli esami solo e soltanto per prendere 30... e anche i professori si sono abituati a mettere voti altissimi a tutti quanti.
Poi arrivo io, e regolarmente prendo un voto più basso degli altri. Le materie di Medicina hanno sempre un aspetto mnemonico enorme, e io quando si tratta di memorizzare e ripetere non ce la faccio più di tanto: un po' non ho voglia, un po' mi fa fatica, e un po' semplicemente come chiudo il libro mi scordo completamente tutto.
E credo che in effetti molti studenti studino semplicemente molto più di me, ma forse un pochino conta anche l'età. A 30 anni non è - secondo me - che si impari di meno rispetto a uno di 20. Il cervello è completamente maturo già passati i 18 anni, per cui se esiste un limite biologico all'apprendimento questo vale per me come vale per uno studente più giovane.
Credo però che, con gli anni, in qualche modo il cervello impari a scremare meglio le nozioni che reputa utili da quelle invece che sono superflue. Se a 20 cioè puoi decidere di imparare a memoria una serie di nomi perché ti servono per dare un esame, a 30 anni è diventato un po' più difficile perché il tuo cervello non vuole farlo.
O forse la memoria è semplicemente uguale per tutti, e io sto qui a cercare scuse quando dovrei solo impegnarmi di più nelle cose che faccio. Questa, davvero, è un'ipotesi che non mi sento comunque di scartare.
Fatto sta che oggi ho fatto un esonero di Farmacologia, ed è andato abbastanza bene. Solo che tutti gli altri sono andati meglio di me (sembrava la fiera del 30 e lode!) e alla fine un pochino ci sono rimasto anche male. Devo iniziare ad accettare l'idea che forse non entrerò mai a una specializzazione interessante perché gli altri imparano a memoria qualsiasi cosa gli metti davanti, e io no. Che sia semplicemente pigro oppure stupido, il risultato non cambia: i voti sono quelli, e se anche tra il memorizzare e il saper fare c'è davvero in mezzo un abisso, questa cosa all'università non conta proprio un bel niente.
Mi sono confrontato con un mio amico, un signore di 60 e rotti anni che studia nel mio corso. Lui mi ha detto le stesse cose: ha gli stessi problemi a studiare, e se vai a vedere prende esattamente gli stessi voti che prendo io. Ora posso pensare di essere totalmente rincoglionito, e di potermi confrontare non con chi ha metà dei miei anni ma con chi invece ne ha il doppio. Oppure potrebbe essere valido il ragionamento che ho fatto prima: passati i 30 anni cambia il nostro modo di studiare e di apprendere ma poi - fortunatamente - rimane piuttosto costante per il resto della vita.
E insomma... almeno, vuol dire che se non altro non posso peggiorare.
Simone