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Questo era un unico esame: stranamente, non mi ha alzato la media. |
Ammetto che mi pare strano, e anzi strano tanto, stare qui io a spiegare come studiare agli altri.
Cioè a Ingegneria ero famoso per essere quello che andava a provare tutti gli esami senza sapere niente, e poi io li passavo e gli altri no e li prendevo tutti per il culo e loro mi odiavano.
A Medicina invece studio sul serio e vado molto meglio ma - negli standard dei supersecchionissimi studenti odierni - la mia media del
25 virgola un po' è estremamente al di sotto di qualsiasi valore minimo indispensabile sine qua non grazie al quale sia quantomeno possibile anche solo sognare di ambire a una qualunque realizzazione professionale nella vita, e forse pure nell'aldilà.
Però sono più volte che me lo chiedono (non so se sempre la stessa persona, o più d'una) per cui magari c'è chi sta peggio di me e studia tanto ma gli esami manco riesce a passarli e il mio metodo di studi potrebbe illuminarli (c'è un negozio dove vendono UN LIBRO PER OGNI ESAME?!).
Cioè insomma questo potrebbe essere un
compendio di studi per non secchioni, o per persone normali. O per quelli come me insomma, che non è che c'hanno voglia di rifiutare i VENTINOVE come ho visto aver voglia di fare a qualcuno.
Il fatto è che
ho già scritto un corso di scrittura. Ho già dato, ne ho avuto abbastanza e di stare qui a fare cento post idioti sugli esami universitari per poi metterli tutti insieme... in realtà... sarebbe pure un'idea: potrei anche pensare di smettere di fare quello che sto facendo in questo momento per ri-dedicarmi a tempo pieno alla scrittura di minchiate (qualcuno direbbe che è quella figura retorica dove ripeti una cosa già detta,
scrivere e
minchiate intendo) ma su questa strada mi pare di esserci già passato e - lasciate che sia sincero - non è mica proprio tanto una bella sensazione.
Che poi il libro sull'università già l'ho scritto: è questo blog, e basterebbe mettersi lì ad appiccicare insieme i post migliori e già ce l'avrei bello e fatto. Se solo ne avessi la voglia. Per cui va bene: ora vi descrivo il mio metodo di studi, poi se mi viene da scrivere altro del genere va bene altrimenti leggetevi i post vecchi, che faccio meno fatica.
Il mio metodo di studio:
Il materiale: io studio meglio se ho il libro, o se ho le slide (le dispense, o quello che è) o qualsiasi cosa rappresenti l'esame nella sua interezza. Cioè, stare a saltare tra libri, appunti, computer, fotocopie e altro lo trovo orrendamente lesivo, per cui se posso studio su una cosa unica soltanto.
Dico se posso perché, purtroppo, questo a Medicina è quasi impossibile e ogni esame è spalmato su 2-3 libri, slide, dispense, Wikipedia, lezioni che nessuno ha mai fatto ma però te le chiedono uguale... insomma è una rottura di palle e già mettere tutto insieme e capire cosa studiare è un bel pezzo avanti. Per cui il primo punto è questo: reperite tutto il materiale e cercate di accorpare il più possibile, senza perdervi la roba in giro per strada.
Fregatevene se non ricordate una mazza: alcuni dicono che non dovreste andare avanti se non avete capito un dato argomento prima. Questa cosa per me non è vera, e potrebbe far parte di un altro post dove mi lamento su come nessuno - in tutta la vostra vita di studenti - vi insegna mai come studiare. Ci avete fatto caso? Vi dicono di
imparare delle cose, ma nessuno vi spiega come si fa a impararle. Come se studiare fosse facile e memorizzare fosse una dote innata e il cervello funzionasse da sé, in automatico.
Insomma: voi prendete il vostro libro e leggetevelo. Io la prima volta sottolineo a matita, e ovviamente cerco di capire. Se però non capisco niente o non ricordo nulla (cosa che del resto è quasi costante) me ne infischio e vado avanti. L'obiettivo della prima lettura è solo leggere il libro o il materiale, e arrivare alla fine. Non pensate che dovete ricordare le cose, per me personalmente è impossibile.
Seconda e terza lettura: dopo che ho sottolineato a matita, sottolineo con un evidenziatore e poi (al terzo giro) con un pennarellino rosso. Ogni sottolineatura va a sfoltire quella precedente: cioè non è che poi ho 3 sottolineature di 3 colori, ma quello che è rosso è un sunto dell'evidenziatore che è un sunto della matita. Se no fottetevene e sottolineate come vi pare, non è che cambia niente secondo me.
Dalla quarta lettura in poi: ok, dopo aver letto 3 volte ancora in genere non ricordo molto (dipende da quanto è complicato l'esame) ma ho imparato più o meno come è strutturata la materia e come sono divisi i vari argomenti. Pare una cavolata, ma ogni lettura successiva richiede molto meno tempo delle precedenti perché ovviamente le parti degne di nota sono già in evidenza.
Il concetto, comunque, è quello di rileggere tutto un numero indefinito di volte fino a impararti le cose non perché sei stato lì a sforzarti di ricordarle (cosa che a me causa una fatica insostenibile) ma perché ci sei passato sopra tante di quelle volte che alla fine te le ricordi e basta, perchè sì, perché stavano su quel cavolo di libro.
Le cose da imparare a memoria: in tutto questo, sembrerà strano, ma il guaio sono proprio le parti assolutamente mnemoniche (i nomi dei farmaci, i dosaggi, le nozioni controintuitive, le formule empiriche eccetera). Purtroppo le puoi rileggere anche 1000 volte, ma ricordarle richiede uno sforzo attivo di memorizzazione che affatica più di migliaia di pagine più concettuali.
Personalmente - come ex-ingegnere (ma anche come semplice studente) - trovo che memorizzare le nozioni mnemoniche sia stupido, inutile e a tratti controproducente. Ma vabbe': su come imparare le cose a memoria ho già scritto a suo tempo, e magari dirò qualcos'altro in futuro. Intanto vi metto
il link al vecchio post, così evito di ripetere i soliti discorsi.
Andare a dare l'esame: e ora sembra una cavolata, ma invece forse è il punto fondamentale.
Sai quanta gente studia mille ore al giorno per mesi interi, ma poi quando c'è l'esame non si presenta? Che poi ai tempi di Ingegneria se andavi male a un esame beccavi
il professore cattivo che ti trattava malissimo, ma oggi questi docenti malvagi non esistono più e male che vada ti dicono:
sono spiacentissimo e mortificato, ma così dovrei metterti un voto basso (27) e non me la sento proprio.
Cioè, se pure vai male che succede? Al contrario invece può sempre dirti un po' di
cuore e l'esame va bene pure se non sapevi una mazza, visto che tanto in genere i voti li assegnano utilizzando un generatore di numeri casuali.
Il modo migliore per studiare, secondo me, è porsi una scadenza. E la scadenza è il giorno dell'esame. Studi quello che puoi (cercando magari di avere un tempo ragionevolmente sufficiente) e il giorno dell'appello vai a dare il tuo benedetto esame, che se no non hai fatto altro che lavorare a vuoto. Conosco persone che hanno impiegato 20mila anni a laurearsi in Ingegneria (qualcuno sta ancora lì, veramente) perché non andavano a dare gli esami. Al contrario, non conosco nessuno che non si sia laureato in tempi umani anche dopo essere stato bocciato un po' di volte.
Certo è che se volete 30 e lode non è che potete andare a fare gli esami senza sapere tutto, o quasi tutto, o una ragionevole percentuale del tutto che potrebbe coprire tutte le domande che vi faranno. Diciamo che in genere se non sapete tutto gli esami non li passate proprio, perché è difficile che vi promuovano se fate scena muta a una domanda. Ma una cosa è sapere tutto
più o meno e saper rispondere a una domanda senza sembrare degli idioti, e un'altra cosa è ripetere tutto perfettamente a memoria come la sigla di Dragonball.
Però se tanto a 30 non ci arrivate perché non siete speciali o brillanti o secchioni o geni, ma siete normalmente mediocri, come me, e che cavolo: evitate di rovinarvi la vita per la media, e andate a dare 'sto cavolo di esame! Male che vada vi riempiono di insulti e vi mortificano con giudizi umilianti per 15 minuti, come mi è capitato a Tecnica delle Costruzioni Due ormai 15 anni fa... li mortacci loro. Ma insomma, è improbabile.
E poi, se anche dovesse accadere, potete sempre parlarne sul vostro blog: voi dite che l'esame è andato male e che vi hanno trattato peggio, e noi ci faremo tutti un sacco di risate a prendervi per il c... cioè: e noi tutti ci faremo in quattro e faremo a gara per consolarvi, ecco. Volevo dire così.
Simone