02/04/12

Da ingegnere a medico: un periodo di m...

La toilette della contessa. Che una toilette moderna pareva brutto.
Ora non so proprio come descrivervi il mio stato mentale degli ultimi giorni:

Per tre settimane filate ho studiato ematologia e reumatologia qualcosa come dalle 12 alle 14 ore al giorno.

Sarò uscito un paio di volte la sera tanto perché erano uscite obbligate, ho tralasciato terribilmente l'ufficio, nipotini, amici, feste e tutto il resto che c'è di bello al mondo.

Tante volte per non perdere tempo non mi preparavo nemmeno da mangiare e ordinavo pizza o cinese, e studiavo di filato fino all'una di notte.

Sto anche lì lì per mollare il gruppo con cui suono. Cioè: se voglio prendermi una sera libera vorrei passarla con parenti, amici e persone che voglio vedere... e per quanto adori comunque suonare non lo so se vale la pena barattarlo con quel poco di vita sociale che mi resta quando sono sotto esami.

E come avrete notato non ho aggiornato il blog, perché proprio non ne avevo né tempo né voglia. Ero cotto.

Il progetto originale era di studiare 2 settimane, riprendere gastroenterologia per una settimana e poi fare i due esami attaccati: uno oggi (gastro) e l'altro mercoledi. A un certo punto, però, è stato evidente questo: ematologia/reumatologia era troppa roba per farla in 2 settimane soltanto. E gastro/endocrino era troppa roba per ripeterla bene in una settimana sola.

E insomma, dopo tanto studio le possibilità che mi bruciassi anche questo appello si erano fatte piuttosto concrete. Rischiavo di trovarmi a giugno con nessun esame dato e tutte e sei le materie del quarto ancora sul groppone. Rischiavo, in sintesi, il disastro totale.

Già mi ero immaginato a ripetere l'anno. Cambiare canale (all'altro canale hanno più appelli, e a gastro non c'è nemmeno lo scritto!) finire in un corso dove non conosco nessuno. E io tutto questo tempo in più a medicina non voglio passarcelo, che se la devo fare la devo fare subito, e basta. E quasi quasi avevo iniziato a farmi l'idea che fosse il caso di darci un taglio, e di lasciar perdere.

Ecco, alla fine invece la descrizione mi pare di averla fatta bene: in questi ultimi giorni, lo spirito è stato questo. Ho continuato a studiare, ma ero talmente fuso che non capivo quasi più quello che avevo davanti. Ero stressato, nervoso, stanco e incazzato. Insomma, è stato un momento di dubbi, stanchezza e tante, tante perplessità e riflessioni.

Però non ho mollato. Ho retto, ho spinto, ce l'ho messa tutta. Cavolo: ieri ho riletto tutta reumatologia, dopo di che ho preso i vecchi scritti di gastro rimediati alla copisteria e li ho rifatti. E alla fine ho ripetuto endocrinologia ed anatomia patologica fino a mezzanotte e anche un po' dopo, fino a che non ce l'ho fatta proprio più.

Stamattina vado lì che non ero nemmeno troppo teso o preoccupato. Avevo l'atteggiamento di chi se va bene ok, se no altrimenti amen: dopo quattro volte c'è sempre anche la quinta, e prima o poi mi promuoveranno.

E questa volta allo scritto è capitato un compito di endocrinologia veramente facile, ma quello di gastro era ancora peggio del solito. Su quaranta persone ne avranno bocciate 15, e mentre il professore leggeva uno dopo l'altro in ordine rigorosamente NON alfabetico i nomi di chi non era passato credevo che mi sarebbe venuto un colpo.

E stavolta, complice la fortuna in endocrinologia e nonostante la sfiga in gastroenterologia, alla quarta volta che ripetevo quello scritto impossibile, mi hanno ammesso all'orale.

Tre orali, per la precisione: a gastro mi chiedono cose che non vedo come potrei sapere, e va così così ma comunque va. Endocrino meglio, e in qualche modo sopravvivo anche all'anatomia patologica che mi chiede proprio una cosa che avevo deciso di non rivedere, ma che poi in extremis ho fatto tipo all'una di notte.

Alla fine uno specializzando si avvicina col mio fascicolo di scritti, verbali e carte varie e mi fa: hai preso solo 25.

Solo venticinque. Tipo che secondo loro adesso lo rifiuto?! Roba che a Ingegneria un venticinque mi sa che non l'ho visto mai (ho verbalizzato un 7/30, però. E ho preso uno ZERO).

Con venticinque mi sa che a fare lo specialista gastroendocrinolopatologico non mi ci prendono... e forse, visti i trascorsi, per certi versi questo è un fatto anche rassicurante.

E insomma ho preso venticinque. Lo accetto. È andata: sta materia che non ci dormivo più la notte, è andata.

Ora resta da fare ematologia, tra due giorni. Ma tanto se anche andrà male a ripetere questa ci vuole poco, lo scritto è pure facile e - così come sto ora - sono già troppo contento.

Ed è finito sto periodo di merda.

Simone

19 commenti:

Eilan82 ha detto...

Ottimo!!! ;)
Ora tieni duro fino a mercoledì!

ps. Ehmm... hai verbalizzato un 7/30?! O_o'
Come prego?! XD

Temistocle Gravina ha detto...

Benissimo! stava uscendo pure a me dalle orecchie quest'esame a furia di sentir parlare te! ma scusa: cosa vuol dire 7/30?

Simone ha detto...

Grazie!

Vuol dire che a un esame di Fisica 1 ho preso 14 allo scritto e ZERO all'orale. Il professore ha fatto la media e mi ha fatto firmare il verbale con 7/30 verbalizzando la bocciatura. :)

Simone

StellaPazza ha detto...

Bene! bravo! adesso allega il video da Trinità dei Monti, con la musica di Rocky!

Simone ha detto...

Di quell'esame di Fisica ho parlato, a suo tempo, qui:

http://www.simonenavarra.net/2009/11/la-prima-volta-che-ho-dato-fisica.html

Eilan82 ha detto...

Ma scusa... ma da quando si verbalizzano le bocciature? O_O'
Ma avevate professori sadici? XD

ps. Ho scritto del Body Worlds! :P:P:P:P

Simone ha detto...

Sì diciamo che certi professori non erano proprio tanto amorevoli con noi, ecco! :)

Simone

paroleperaria ha detto...

ho appena letto, casualmente, il tuo post sull'esame dei 7/30... :)) complimenti per l'esame di oggi! :)

Anonimo ha detto...

Bravo Simone!
Aspettavo questo post, sono contenta per te.
ciao
c.

Simone ha detto...

Grazie ancora a tutti, ora incrociamo le dita per mercoledì!!!

Simone

Ariano Geta ha detto...

Lo studio è pesante, comunque i periodi di m... capitano in ogni contesto, perciò stay hungry and foolish e prendi il lato positivo di ogni cosa, nello specifico il fatto che l'esame è andato ;-)

La Zia ha detto...

Evviva!!!
Qua bisogna festeggiare!!!
...ok...io intanto apro una bottiglia di quello buono...così per mercoledì sono pronta!

La Zia che ognioccasioneèbuonaperfarsiungoccetto.

Simone ha detto...

Grazie Ariano, e grazie Zia!!! :)

Simone

Silx ha detto...

Grande Simone, sono veramente contenta per te!
Silvia

Anonimo ha detto...

Caro Simone,
in un tuo intervento hai scritto "che la nostra generazione andrà in pensione a 70 anni, quindi c'è tempo per diventare un buon medico..."! Condivido! Vorrei portare ora la mia esperienza: ho 33 anni, sposato con un figlio, lavoro per una grossa azienda privata con contratto, appunto, a tempo indeterminato. Faccio un lavoro non in linea con le mie aspirazioni e che non mi dà soddisfazioni, prendo 1.400 Euro circa con alcuni benefit (ad esempio fondo pensione). Lavorando mi sono laureato in psicologia (nei 5 anni previsti). Oggi sono iscritto all'Albo degli Psicologi, ho svolto 3 Master (ad es: SDA Bocconi) e ora mi sto specializzando in psicoterapia. Sono molto deluso però dal contesto lavorativo: vengo infatti sempre trattato più come un "garzone di bottega" che come un professionista specializzato; in azienda non vengo considerato per le mie specializzazioni, pur avendo più e più volte fatto esplicita richiesta; infine se facessi la libera professione da psicologo a tempo pieno, ciò non mi permetterebbe di mettere insieme i 3 pasti (lavoriamo comunque entrambi). Vengo al dunque: più e più volte ho pensato che, l'unica laurea spendibile sia proprio quella in medicina. Mi sono quindi interrogato se e come avrei potuto frequentare medicina, con l'intenzione proprio di ribaltare la mia vita: ho 33 anni, ma, credimi, mi viene male a pensare di stare per altri 40 anni della mia vita dentro all'azienda per la quale lavoro..Purtroppo non ho trovato una risposta convincente, nel senso che mi sono informato ma, in Italia medicina ha la frequenza obbligatoria e questo accade anche in altri Paesi dell'Unione Europea (tipo la Romania o la Spagna
Ora, Simone, il punto è: alla mia età, con le mie esperienze, ma soprattutto con la mia famiglia (quindi impegni concreti anche verso altre persone), tu vedi una qualche soluzione quanto al mio progetto di prendere la laurea in medicina? (io no). So che la parte più dura sarebbero i 6 (si spera) anni, dato che, almeno attualmente, la specializzazione è retribuita con 1.800 Euro netti (quindi ben più di quanto guadagno io ora; ho qualche soldino da parte, ma, mollare il mio lavoro attuale, data la necessità della frequenza obbligatoria di medicina (mi sono anche informato se tramite Cepu o similari c'era qualche speranza in questo senso, ma anche loro mi hanno confermato che la frequenza è obbligatoria in ogni caso e, quindi non certo conciliabile con un lavoro di 8 ore al giorno quale il mio), soprattutto in questo periodo storico (e con moglie e figlio), mi sembra davvero una cosa folle: tu come la vedi? C'è eventualmente qualcun altro che se la sente di intervenire? Grazie in anticipo e a presto, uno psicologo al momento deluso.

Simone ha detto...

Anonimo: c'è almeno un ingegnere che conosco che studia medicina e lavora a tempo pieno. Però credo che così i tempi si allunghino molto ed è una cosa che dovresti prendere in considerazione.

Per le frequenze, tutte le facoltà di medicina hanno la frequenza obbligatoria. Il fatto è che molte volte questa frequenza è solo "fittizia" (i professori non controllano) ma raramente c'è qualche tizio che rompe le scatole e fa l'appello oppure controlla le firme e comunque se non vai in reparto - secondo me - non imparerai mai niente perché gli esami sono un mattone di nozioni senza nulla di pratico.

Insomma qualche volta ci devi andare per forza e se non hai possibilità di gestirti il tempo almeno un minimo è un problema.

Detto sinceramente, credo che con famiglia e lavoro medicina sia un po' un massacro mentre potresti cercare di sfruttare meglio la tua laurea in psicologia. Purtroppo è vero che è una laurea un po' bistrattata (almeno così mi è sempre parso) per cui i problemi che stai trovando sono la norma per tutti, anche 20enni.

Detto francamente secondo me non staresti molto meglio come neolaureato in medicina visto che prima di entrare alla specializzazione potresti dover frequentare un reparto senza essere pagato anche per 2 o 3 anni, e poi finita la specializzazione rimani di nuovo senza stipendio.

Secondo me a questo punto potresti provare a sfruttare meglio i titoli che già hai senza accumularne altri che poi rischi di non usare comunque: puoi permetterti di stare senza stipendio passati i 40 anni? Con una famiglia temo di no.

E allora se il tuo lavoro non ti gratifica magari è il caso di cercartene un altro dove le tue qualifiche sono più apprezzate ma dove comunque continui sempre a essere pagato, anche meno ma con delle prospettive di crescita professionale. Lo so che con Psicologia è un casino... ma se l'hai scelta un motivo ci sarà, no?

La tua esperienza mi pare comunque interessante, se vuoi posso ripostarla come post a parte. Poi se vuoi magari firmati, che così se arriva un altro anonimo non so più a chi sto rispondendo! ^^

Simone

Paul ha detto...

Ciao Simone,
sono "lo psicologo al momento deluso" che ti ha scritto ieri; ti sto mandando una mail in privato; se tu volessi ripostare la mia esperienza come post a parte, usa pure il mio pseudonimo: Paul, grazie! Buona serata!

Simone ha detto...

Ok... non è arrivato nulla però!

Simone

Celer ha detto...

Complimenti simone, sei veramente un esempio per tutti quanti. non mollare mai. Andrea