30/09/12

Domani inizia il quinto anno di Medicina!

Con questo rianimate qualsiasi cosa senza rischio! Quasi.
Che se poi leggete i blog mentre state in ufficio allora è lunedì, e il quinto anno è già iniziato.

Comunque sia oggi per me è Domenica, domani iniziano i nuovi corsi e sto un po' in ansia e un po' in fermento. Un po' in mezzo tra un "non vedo l'ora che sia domani" e un "non vedo l'ora che pure questa sia già finita".

Intanto Venerdì sono andato a Medicina d'Urgenza per chiedere l'internato per la tesi. Se ricordate c'ho messo un bel po' a decidermi e pure lì non ero tranquillissimo, ma il professore con cui ho parlato è stato davvero disponibile e non dovrebbero esserci problemi.

Mi ha proposto di frequentare per un mesetto, così da capire come funziona il reparto, e poi decidere eventualmente se andare avanti lì o se passare a qualcosa di diverso. Che poi è proprio quello che avevo in mente di fare io senza però dirlo apertamente: che a Medicina d'Urgenza qualcuno abbia letto il mio blog?! Non mi pare impossibile ma - tutto sommato - non credo.

Domani mattina insomma come prima cosa devo passare alla segreteria del DEA a portare la domanda per questa sorta di tirocinio, e da quanto ho capito mi affideranno a uno dei docenti che poi immagino mi dirà cosa fare e come comportarmi rispetto a orari e a tutto il resto. Sono vagamente preoccupato. Vedremo. Speriamo bene.

E poi subito dopo iniziano le lezioni.

L'idea è che - durante il quinto anno di medicina - la mattina vai in reparto fino a una cert'ora, poi scappi in aula e hai lezione fino alle 5 di pomeriggio. Giovedì e Venerdì poi ci sono i tirocini obbligatori, nel tempo libero studi non si sa bene cosa perché di tempo libero non ce n'è, e alla fine del primo semestre dai 5 esami... ma ok: uno è inglese che non è un problema, e uno è Farmacologia che si fa un pezzetto alla volta con gli esoneri. Se è una cosa fattibile - insomma - si farà... e se invece non lo era allora tanti cavoli: se fanno le cose impossibili, sicuro non è colpa mia, no?

Quello che si nota subito - ma ancora è da vedere cosa succederà realmente - è che oltre alle immancabili lezioni a frequenza obbligatoria in questo anno ci sia un grosso aumento della parte più pratica in reparto. Tra l'internato e i tirocini obbligatori non dico che per una volta il reparto sorpasserà le lezioni, ma potremmo trovarci in una situazione di semi-parità.

Che poi tutto questo impegno pratico si traduca in qualcosa di realmente utile o in tante belle mattinate in corridoio a studiare la tappezzeria è ovviamente da vedere. Ma sembra che le premesse siano buone, e partire con le giuste intenzioni è già un bel pezzo avanti.

Tra un paio di settimane, sarà comunque già tutto molto più chiaro.

Simone

28/09/12

Studiare da infermiere a 31 anni, oppure riprovare Medicina?

Quando restate a casa a studiare, è bene indossare il camice.
Ciao Simone, sono Anna.

Ho 31 anni e devo dire che ho proprio bisogno di un consiglio da te e da tutti quelli che ti seguono.

Cresciuta in giro per visite con il mio babbo medico di un paese in Sicilia, perso lui (anche troppo presto nella mia vita) mi sono dedicata a studi umanistici: una precaria insegnante e attrice di spettacoli.

Poi una cara persona si ammala e io mi sento impotente, avverto una orribile sensazione di non avere gli strumenti per agire, aiutare...e crollo nuovamente in quel dubbio di avere sbagliato tutto, e che ora è il momento di seguire un percorso per cui non ho mai avuto abbastanza autostima da intraprendere all'uscita degli studi liceali.

Allora quest'anno mi rimbocco le maniche e provo i test di medicina, e anche quello di infermieristica, ingenuamente convinta che sia, in fondo, la stessa cosa.

Medicina non lo passo perchè - da presuntuosa neofita - rispondo a tutto, anche a quello che non dovrei, e non passo per pochi punti. Purtroppo a 31 anni credi un po di essere infallibile in merito a cultura generale, e invece se solo non avessi dato le risposte a ciò che non conoscevo sarei passata.

Provo infermieristica, e termina con la mia iscrizione oggi in segreteria, in preda a dubbi e timori, senza una chiara e netta convinzione del percorso che sto per intraprendere.

Ho 31 anni, sono una donna ( ciò significa tutti gli ostacoli annessi al mio sesso) e penso che potrei seguire i tre anni di studio e poi intraprendere medicina. Ma poi guardo dentro me stessa e so che la cardiologia è la pronta ad attendermi, perchè mi interessa, la studio dai libri ereditati da mio papà.

Allora mi dico che proverò il prossimo anno di nuovo a medicina. Ma quante donne che si laureano a 38 anni riescono poi a colmare il sogno di intraprendere questa professione?

Consigli critiche opinioni suggerimenti sono ben accetti. Grazie.

E un super in bocca al lupo per i prossimi due anni: spero di incontrarti prima o poi, ma come collega non come paziente! :)

20/09/12

E pure il quarto anno di Medicina è finito.

Una piccola parte dei libri per le patologie integrate.
Medicina di laboratorio è andata bene.

Non che abbia preso questo voto brillantissimo, ma se un esame proprio non ti piace secondo me va bene qualsiasi cosa così finalmente te lo levi dalle scatole e - almeno per il momento - hai finito di penare.

E insomma non mi pare quasi vero di poterlo dire, ma con l'esame di oggi ho dato tutte le materie dell'anno ed è finita: il quarto anno di medicina scivola rapidamente alle mie spalle, offuscato da mezza giornata piena di distanza temporale che lo rende già un ricordo che si allontana e si spegne.

A mai più rivederci, care e immense patologie integrate. Addio a mezza Farmacologia e a quasi due terzi del programma di Anatomia Patologica. Ciao urologi e infettivologi e reumatologi ed ematologi.

E soprattutto voi, gastroenterologia ed endocrinologia: grazie di tutto il tempo speso insieme. Grazie per l'ansia, lo stress e le milioni di ore spese su Wikipedia a cercare le cose che non trovavo sui libri ma no: non siamo fatti l'uno per le altre, e le nostre strade si dividono per sempre.

Almeno finché non scoprirò che c'è un altro esame uguale pure al quinto. E m'immagino anche al sesto anno, perché Medicina funziona così.

Ma ok: verranno altre materione e altri esamacci, ma ora come ora - in questo preciso momento - mi sento scarico e leggero come uno appena uscito da sotto una montagna di granito... anche se il quarto anno di medicina è comunque peggio.

Ora è il momento di tirare un po' il fiato. Una decina di giorni pieni prima dell'inizio delle lezioni, e il tempo per riposarmi un po', sistemare qualcosa in ufficio rimasta in sospeso, tirare le somme di questi quattro anni e di fare anche qualche progetto.

Sicuramente sono contento. Contento e soddisfatto. E ci mancherebbe: dopo l'oscura piega che avevano preso gli eventi dopo Natale, quando in due sessioni di esami non ero riuscito a portare a casa manco una verbalizzazione, avevo iniziato a disperare di arrivare a fine anno con tutte le cose messe così bene a posto.

A un certo punto pareva proprio che l'anno lo stessi perdendo, con tutte le conseguenze di una cosa del genere per uno che ha già un'età ben al di sopra il limite massimo generalmente ritenuto normale per chi sta ancora all'università. E il fatto che alla fine le cose si siano riprese così tanto mi fa capire che anche di fronte alla situazione più nera e agli eventi più sfigati bisogna sempre continuare a puntare al proprio obiettivo in attesa che il vento cambi e la situazione migliori.

Che poi così suono tanto come una specie di idiota fomentato per cui chiariamo che no: non è così. Sono uno studente (ultra) trentenne, e faccio cose semplici come dare gli esami. Ma anche nelle cose semplici ci può stare qualche intoppo, ma alla fine per fortuna sono il genere di intoppi che si risolvono.

E accenniamo anche un minimo al futuro. Al quinto anno di Medicina, che sta per iniziare.

Ora al quinto anno ci sono dieci esami, che sono una marea. Iniziare senza roba da recuperare sul groppone è già il primo passo per poter affrontare subito gli esami nuovi potendosi concentrare solo sulle cose che stanno per arrivare, invece che su quelle passate.

In questi giorni mi sa che passerò anche a Medicina d'urgenza a chiedere per l'internato, e forse capirò finalmente di che morte devo morire per quanto riguarda la tesi.

Uff... sono stanco. Sono spompato, più che stanco. È vero che ho appena detto di sentirmi leggero, ma sono allo stesso tempo cerebralmente esaurito. Credo che si noti pure da come ho scritto queste righe, con frasi un po' più pesanti del solito che ho davvero difficoltà a rendere scorrevoli.

Comunque, complessivamente, resta il fatto che sono contento. Pure questa è andata, e avanti così. Verso un futuro che è ancora un po' un'incognita, ma che 4 anni fa mi pareva proprio un progetto folle e inarrivabile.

Grazie a tutti per gli incoraggiamenti. Per i tweet, i commenti, i link, i post, gli sms e tutti i modi più o meno fantascientifici con cui mi arrivano i vari inboccallupi prima degli esami. Che se dovevo fare tutto da me, era davvero tutto un po' più complicato.

Grazie - davvero - di nuovo a tutti. E a risentirci presto per tutte le novità.

Simone

14/09/12

11 Rivelazioni sconvolgenti su di me (Liebster Award).

L'origine dei memI. Sapevatelo!
Io i meme che girano sui blog, queste cose cioè che devono tutti dire scrivere fare rispondere a certe domande o regole, non è che li ami proprio: è che il blog già di per sé - come strumento - rischia continuamente di precipitare nell'esibizionismo e nell'autocompiacimento senza freni.

Poi se ci metti sopra pure una roba che ti spinge ancora di più in quel senso finisce che la gente si gonfia come palloni aereostatici e invece che uno spazio di discussione e riflessione il blog diventa - ancora di più - uno spazio per sentirsi stocavolo e dare sui nervi a tutti e farsi odiare profondamente.

Cosa che con questa introduzione penso di essere riuscito a fare benissimo. Visto? Senza nemmeno il meme, che è da dilettanti. Ma cominciamo:

11 rivelazioni su di me.

1) Quando facevo lo scrittore, mentre facevo l'ingegnere, ho fatto anche il fotografo. Non è una rivelazione perché lo dico sempre, mi sa... ma iniziamo per gradi!  :)

2) Sono al punto due e non ho già più idee. Cioè, ma gli altri blogger che hanno scritto? Fammeli un po' andare a vedere, ecco: le cose che gli piace mangiare, stronzate inverosimili su quante donne si sono portati a letto e presunti auto-imposti e risibilmente buffi difetti, raccontati come fossero in realtà dei pregi? E vabbe': la mia assoluta mancanza di difetti a volte mi mette a rischio delle invidie delle persone invidiose che mi invidiano.

3) Penso che la maggior parte delle persone sia profondamente razzista e intollerante, anche se magari verso categorie che non essendo minoranze o oggetto di razzismo standardizzato non li definiscono come tali. Basta odiare chi è diverso da te, ecco, per me il razzismo è quello.

4) Sono agnostico ma più tendente a credere che c'è qualcosa "fuori" piuttosto che non ci sia nulla. Che il nulla - a vedere effettivamente l'evidenza dei fatti - nemmeno esiste, per definizione.

4b) La frase ultima scritta doveva dirla Primo Mazzini nel secondo libro della serie, ma visto che nessun editore se l'è cagato la serie si è fermata al primo, che di scrivere il seguito per me stesso a me mi pare vagamente da sfigati. A Mazzini gli ha detto anche bene, perché nel secondo libro moriva.

5) Le persone che mi mettono foto di animali morti su Facebook le tolgo immediatamente dagli amici. Quelli che rompono il cazzo con campagne di sensibilizzazione idiote li "nascondo" e basta, che sono buono.

6) Non mi piace davvero studiare: voglio solo laurearmi in fretta.

7) Boooooo'?! Sarà un anno che non leggo un romanzo, e al cinema ci sarò stato 3 volte. Non è che certe cose mi coinvolgano poi più molto. 

8) Trovo che chi si dice appassionato di un singolo genere musicale, letterario o cinematografio - semplicemente - non ama la musica, i libri o il cinema.

9) Il calcio, i film, i romanzi, la poesia, le passeggiate in montagna, vedere l'opera, la musica vintage, e l'arte classica, spesso, mi annoiano.

10) Fino ai 27-30 anni credevo che gli artisti contemporanei fossero dei malati fuori di testa con mediocri capacità tecniche e che le loro opere facessero schifo. Ora lo credo ancora... a parte che le opere contemporanee mi piacciono tantissimo. Però difficilmente me ne metterei una in casa.

11) Abbiamo quasi finito, resta solo la rivelazione finale sconvolgente totale. Non ho mai scritto "IO SCRIVO" il libro sulla scrittura preso dal mio blog.

La verità è che l'ha scritto uno pagato dal mio editore, che poi ci hanno messo sopra il mio nome per fare marketing. Visti i risultati del libro, però, il tizio che ha scritto il testo è andato in depressione... e si è impiccato.

Adesso lavora come ghost writer.

Simone

P.S.

Le domande, le risposte e le segnalazioni non le faccio. Che non c'ho voglia manco per niente... e poi il finale col ghost writer era carino e non lo voglio sprecare. Ringrazio però Ariano Geta, che mi ha coinvolto in questa cosa rendendo possibile l'aggiornamento del blogghe.

11/09/12

L'esame che non mi andava di preparare.

Proprio uguale a me in questi giorni. Quasi.
Giovedì ho l'esame - almeno lo scritto - e come vedete invece di rinchiudermi a studiare sto qui ad aggiornare il blog.

Dire che questa materia non mi piaccia molto è un modo elegante per non usare altre frasi e altre espressioni che rendano meglio l'idea... ma penso che abbiate capito.

Se ci mettiamo pure il fatto che studiare d'Estate è sempre di per sé una tortura mi pare che non ci sia molto da aggiungere per spiegare quanto mi sono divertito sui libri, slide e appunti in questi giorni.

Se supero lo scritto ci sta un'altra settimana di ripasso prima dell'orale. Che poi non è che fai lo scritto e i risultati te li dicono il giorno dopo, per cui finisce che magari studio comunque e poi l'orale però nemmeno lo faccio.

E ok. "Ma tanto lo studio è sempre una cosa che metti da parte, e poi quando ci torni ti trovi il lavoro già mezzo fatto. Per cui vada come vada poi al prossimo appello andrà meglio". E lo metto in corsivo perché è una cosa che mi sento dire sempre, ma insomma non è che mi pare troppo veritiera: il prossimo appello sarà a Dicembre, e di sicuro il poco che già sapevo me lo sarò scordato!

Comunque sia, mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta: se lo scritto è semplice e lo supero poi ho una settimana intera per ripetere, e dai - su - è fattibile, non è mica la fine del mondo. Ho fatto molto di peggio.

Altre novità? Sì: i corsi ricominciano il primo ottobre. E questa è una grandissima notizia, perché vuol dire una settimana di "buco" tra la fine degli esami e l'inizio delle lezioni.

Che farò? Andrò in vacanza? Al mare? A casa a dormire? O in ufficio a lavorare? Comunque, sempre meglio dello studio - in ogni caso - sarà.

Vi lascio con un video di una cover di batteria che ho registrato di recente, proprio perché correvo il rischio di studiare troppo. Per qualche motivo ho litigato con Youtube e non me lo fa inserire direttamente nella pagina, per cui dovete seguire il link.

Chiedo scusa al signor Slash, al signor Myles Kennedy, alla signorina Anastasia del titolo... e a dieta mi sono già un po' messo da solo, per cui è inutile che me lo consigliate! :)

Simone

06/09/12

Studiare Fisica dopo i 30 anni: ma poi, quali possibilità lavorative?

Maxwell studiò Fisica a 16 anni, dimostrandone 80.
Ciao Simone,

mi chiamo Arturo, e scrivo per chiedere un consiglio a te e agli altri amici del blog. Il tema come avrai immaginato è un cambiamento alla soglia dei trent'anni.

Sono laureato in Medicina e vorrei iscrivermi a Fisica. Il punto è che ho iniziato medicina con l'intenzione di lavorare come medico, ma l'attività in ambito clinico-chirurgico non fa per me a causa di un eccessivo coinvolgimento con la sofferenza del paziente.

Ho ripiegato in un ambito di ricerca biomedica, senza troppa convinzione e senza un grande interesse, e nel corso del tempo mi sono sentito sempre più alienato da quello che facevo. Così è nata l'idea di fisica. Un sogno nel cassetto da quado ero liceale.

Il desiderio sarebbe quello di occuparmi di ricerca nel campo della fisica teorica, delle alte energie e materie affini. Sono consapevole, però, delle difficoltà di impiego. E immagino anche che, se pure gli studi di fisica andassero bene, le prospettive di lavoro si concentrerebbero nel campo della biofisica, un settore molto simile a quello dove già lavoro e in cui non sono soddisfatto.

Le domande che ti vorrei porre riguardano anzitutto la sede dove studiare: io avrei preso in considerazione Roma Tor Vergata, Roma La Sapienza, Pisa e Trieste. Ho consultato le classifiche pubblicate da alcuni quotidiani, ma avrei piacere di un tuo giudizio: ritieni siano tutte buone facoltà? Qualcuna è migliore delle altre? O sono equivalenti per qualità dei docenti, rapporti internazionali e sbocchi lavorativi?

La seconda domanda riguarda gli sbocchi lavorativi: sono alla soglia dei trenta. Se tutto dovesse andare bene, mi laureerei intorno ai trentacinque. Quali pensi siano le opportunità di carriera? Sarebbero soltanto in settori al confine tra medicina e fisica? Oppure pensi che esistano possibilità anche nel mondo accademico e nella ricerca, in campi quali fisica teorica, cosmologia, fisica delle alte energie, insomma in ambito di fisica "pura"?

L'ultima domanda riguarda l'opzione di studiare all'estero, in Gran Bretagna. Potrei andare in una buona università, tra le prime dieci del Regno Unito nel ranking di fisica. Pensi ne valga la pena? Oppure la formazione e le opportunità che ti offre una buona università italiana sono simili?

Come ti ho già accennato, il mio desiderio sarebbe quello di dedicarmi a un ambito di ricerca nel campo della fisica teorica, fisica delle alte energie, e affini.

Ti ringrazio delle risposte che vorrai darmi, così come tutti i lettori che lasceranno i loro commenti. In particolare, sarei lieto se qualche fisico mi facesse avere il suo parere.

Arturo

PS: Il tuo post sull'esame di fisica a ingegneria era uno dei più divertenti.

04/09/12

Come è andato il test?

Cellulari vietati: valgono solo i tablet!
Oggi c'è stato il test di ammissione per Medicina, e io quando arriva questo periodo dell'anno al solo sentirne parlare mi viene mal di pancia. Riporto una mezza considerazione già condivisa su Facebook:

Il numero chiuso è profondamente ingiusto, e se non esistesse alla lunga medicina diverrebbe una professione più selettiva e diminuirebbero le richieste così come era a suo tempo per ingegneria.

Ma ora come ora l'università non sa gestire gli studenti che entrano ogni anno, cosa succederebbe se fossero 8 volte tanto? E già adesso c'è la scusa che "siete troppi" e nessuno ti si fila a lezione o in reparto, se fossimo migliaia di studenti semplicemente in ospedale non ci farebbero nemmeno entrare.

Secondo me il numero chiuso andrebbe semplicemente allargato molto, il corso di studi andrebbe ridotto di almeno 1 anno e magari al primo anno fai un minimo di selezione mettendo un esame di fisica vero e un solo esame di analisi al posto di 5 esami inutili di statistica.

Così un po' di gente ci pensa 2 volte prima di iscriversi e alla fine i medici non scrivono più le moltiplicazioni con la "X" che in un laureato in materie scientifiche che può finire a capo di un gruppo di ricerca è inconcepibile.


Il mio test di ammissione lo trovate descritto qui.

E a voi come è andata? Vi sentite sicuri, così così, state disperati... ma disperati no dai, che male che vada iniziate un'altra facoltà e poi ci riprovate magari l'anno prossimo.

Tanto alla fine è anche (e molto) questione di culo, per cui non prendetevela davvero così tanto!

Simone