Quando ero giovane, avevano tutti orologi come questo |
Comunque sia, ero al penultimo anno di Ingegneria Civile, a Roma Tre.
Un anno noioso, pesante, pieno di pastoie e rotture e scassamenti burocratici infiniti: sei esami di progettazione, allungati nel corso di un intero anno solare perché - a detta loro - dovevamo concentrarci sullo studio e non sul dare gli esami a Dicembre, visto che preparare gli esami ci avrebbe fatto perdere tempo (cit.).
Solo che poi arrivati alla sessione estiva questi geni dei professori hanno avuto la bella pensata di mettere il primo appello - non so - il giorno dopo la fine delle lezioni? E poi a seguire gli altri tutti appiccicati e sovrapposti tra loro.
E insomma, pareva un'impresa impossibile a quel punto non restare per forza di cose indietrissimo e sommerso da carte, progetti e burocrazia. Una vera impresa irrealizzabile.
Ma a quel punto insomma io non ci ho visto più, e mi sono detto "li faccio tutti, e basta". E nella sola singola sessione estiva di quell'anno ho dato 4 esami di Ingegneria. Uno di fila all'altro, in un tour de force senza fine e facendo e rifacendo quelli che andavano male e prendendo anche voti bassissimi ma - alla fine - con uno scopo preciso e ben definito: andarmene da quel posto di merda.
Avanti nel tempo: 15 anni in più con meno trippa, meno brufoli ma molti più capelli bianchi ed eccoci al mio secondo penultimo anno di università. Stavolta siamo a Medicina, ma le situazioni si - quasi - rassomigliano: troppi esami da dare, poco tempo per preparare tutto, il rischio di restare sempre più indietro e di non farcela.
Ho sottolineato il quasi perché agli esami non vado più a farli solo per per provare a togliermeli, ma cerco di imparare davvero qualcosa e di prendere - nel limite delle mie possibilità - dei voti decenti.
E ho detto quasi anche perché l'ultimo esame, Psichiatria, non è andato. Cioè, è andato male. Mi hanno bocciato. Sono stato rimandato a settembre. Tristezza, morte e distruzione. Oppure la fortunata occasione di imparare di più. Scegliete voi.
Comunque sia, proprio come 15 anni fa, nella penultima sessione estiva della mia vita universitaria (almeno, di questa seconda) ho per lo meno provato a dare di nuovo 4 materie. E, sempre e ancora proprio come 15 anni fa, l'ho fatto perché voglio finire, laurearmi e uscire di qui il più presto possibile.
E ora potrei impallinarvi i genitali per ore sul solito discorso di quanto odio lo studio, ma non è assolutamente questo il discorso dove sto andando a parare. Vi dirò, piuttosto, che rispetto a quella di 15 anni fa la situazione di oggi è completamente diversa.
Perché 15 anni fa odiavo fare i progetti. Detestavo i lucidi, la carta, i calcoli, le equazioni, il cemento armato, le strade, l'idraulica e tutto quello che avrebbe avuto a che fare col mio futuro lavoro da ingegnere.
Mi stavo trascinando da una situazione in cui facevo qualcosa che odiavo, verso una futura situazione in cui avrei odiato quello che facevo. Mi stavo scavando la fossa per conto mio, e se non avessi avuto la possibilità di cambiare e ricominciare da zero molto probabilmente in quella stessa fossa ci sarei anche crepato.
Ora invece è un po' che non vado in ospedale, e sento che mi manca. Sono due settimane che non metto il camice, ed è come se mi annoiassi. Come se tra una notte in pronto soccorso e una serata in compagnia di amici avessi quasi difficoltà a scegliere quello che mi piace maggiormente fare.
E lo so che adesso è solo la novità e il senso di aver raggiunto qualcosa a darmi questa eccitazione, mentre con il passare degli anni la professione medica mi sembrerà sempre più un lavoro di bassa manovalanza, ripetitività e burocrazia applicata al non farsi denunciare dai pazienti.
Però c'è comunque un abisso tra le due cose. Tra il fare un lavoro che non ti è mai piaciuto, oppure al contrario essere impegnato in un qualcosa che potrebbe riempirti le giornate meglio del migliore dei passatempi del mondo al punto di avere difficoltà a definirlo lavoro.
Ogni anno faccio sempre più fatica a portare avanti questo percorso. Vuoi per la stanchezza, vuoi per gli infiniti dubbi che invece che diminuire aumentano. Vuoi per quelle lancette che vanno sempre avanti e mi ricordano che, passati ormai i 38 anni, se pure sto finalmente iniziando a puntare nella direzione giusta, in tutto l'arco della mia vita non ho ancora concluso un - benemerito - cazzo.
Eppure, anche oggi che mi hanno pure segato all'esame, ho ancora una volta la conferma di aver fatto la scelta giusta. Ho fatto bene, a sfasciare tutto e rimettermi lì a ritirarlo su, dal primo mattoncino: meglio farsi bocciare in qualcosa in cui tieni, che riuscire alla grande in qualcosa di cui non ti frega niente. Che poi è anche un discorso assolutamente ovvio, direi.
E infatti io ci ho impiegato appena 15 anni, a capirlo.
Simone
26 commenti:
Come dicono i 'ggiovani, ti quoto assolutamente.
Anche se sono alle prese con l'ennesima (di una lunga serie) consegna di quelle impossibili, che smadonno dietro ad una decina di elaborati aperti in contemporanea che devono essere coordinati (quattro dwg, due doc/xls oltre ad un paio di software di calcolo), Google per la ricerca e corriamo come matti affinché domani alle 12.30 sia tutto finito.
Ma se (a distanza di vent'anni dalla prima volta che ho aperto la porta del mio studio), queste corse balorde mi entusiasmano come accadeva ieri, vuol dire che la mia strada è quella giusta.
Mentre sarei stato sicuramente, per contro, un pessimo medico, sempre svenuto di fianco alla barella, alla vista della prima goccia di sangue.
Buone vacanze, doc!
Quale post più azzeccato per una giovane donzella che in questa sessione ha fatto solo un esame (anzi idoneità!!) e a Settembre tenterà il tutto per tutto?
Ecco il fatto è che in due mesi (scarsi) devo preparare due esami della mole di Patologia e Medicina di Laboratorio.Almeno se voglio iniziare il 4 anno in pari. Ce la posso fare per voi???
Vedi Simone non c'è post che non mi piacccia, anzi questo post l'ho apprezzato più di molti altri perchè hai detto delle cose giustissime e in cui mi ritrovo.
Grazie !!!
@ giulia siamo proprio nella stessa condizione :S e anch'io passerò le vacanze in allegra compagnia di Patologia e Medicina di Laboratorio... come si dice...mal comune,mezzo gaudio :/ in bocca al lupo!
Per il resto...sono assolutamente d'accordo! buone vacanze simone! (ormai questo blog è diventato il mio ansiolitico di fiducia >_< )
"meglio farsi bocciare in qualcosa in cui tieni, che riuscire alla grande in qualcosa di cui non ti frega niente"
Frase da incorniciare. Io la mia laurea in Lingue e Letterature Straniere l'ho conseguita con estremo piacere, anche se a livello lavorativo mi è servita a poco o nulla. Ma se pure mi avessero garantito un lavoro con Economia e Commercio o Scienze Politiche, credo che avrei odiato i cinque anni in queste facoltà. E odierei il lavoro ottenuto tramite queste lauree.
Dreaming: ognuno la sua, il difficile è stato trovarla!!!
Giulia e Nunzia: dalla psicosi per la media degli ultimi post passiamo all'incubo del doppio esame!!
Allora 2 esami grossi insieme li ho preparati quando rifacevo gastroenterologia e ho aggiunto reumatologia per recuperare qualcosa. Se leggete il quarto anno tra dicembre e aprile vedrete che stavo in una crisi totale... ma poi ce l'ho fatta!
Ce l'ho fatta io vecchio e rimbambito, non ce la farete voi?! Insomma dai col giusto impegno si fa tutto, in bocca al lupo!!!
Simone
Ariano: grazie. Effettivamente fare quello che si ama con passione é importante, mentre per riuscire a trasformalo in lavoro ci vuole fortuna!
Simone
almeno hai 2 casi clinici su cui esercitarti per settembre! :D
Tale Danny Boodman avrebbe detto "in culo psichiatria!". goditi le vacanze, ci ripensi a settembre. per altro sei praticamente al passo, grandissimo :)
ma almeno ti è piaciuta la materia? secondo me è la meno interessante di tutto il corso di studi.
Nimbus: direbbe benissimo! Per assurdo Psichiatria è una delle materie più interessanti di un anno davvero pessimo da questo punto di vista. Purtroppo troppi esami e troppo mescolati, alla fine è difficile immaginare cosa potrà rimanermi davvero impresso.
Simone
Nunzia: più caso clinico di me stesso mi sa che non lo trovo!! :)
per una devo essere serio (lo so, io sono quello che fa il pagliaccio, ma non mi cancellare) e ti devo ripetere che non posso che ammirarti, per l'impegno, la cocciutaggine, la testa lucida che ti ritrovi. E ti invidio, per gli stessi motivi.
La sessione estiva è un po' così, combattuta tra la melanina che vuole a tutti i costi andare verso il sole e il cervello che vuole mettersi in pari con gli esami...
A me Babbo Ferragosto porterà il carbone... perché i progetti non sono andati come volevo... perché ho un esame in più a settembre che in tutta sincerità mi rompe le palle.
Ma non perché è andato male, di questo non me ne frega un cavolo... è più la questione del "quando fai un programma ci deve essere qualcosa che deve andare male per destabilizzarti, almeno una volta durante ognuno dei tuoi anni accademici" che mi fa incavolare, soprattutto se alla fine della materia in questione non vuoi proprio imparare nulla in più di ciò che sai...
ebbene, buona estate anche a te!
Tim: non trovo che tu abbia nulla da invidiarmi, comunque grazie davvero! :)
Therese: la destabilizzazione fa parte del percorso anche per me! :) buone vacanze, grazie!
Simone
Grazie Nunzia e Simone !
Non ci crederete ma quando qualcuno mi incoraggia ci credo anche io molto di più. Ovvio che sono la prima a ripetermi come un mantra "ce la posso fare", però anche leggere le vostre esperienze/incoraggiamenti mi aiuta molto.
Simone questo blog ha molte funzioni e una di queste (non averne a male) è proprio quello di essere un posto virtuale in cui trovare conforto. Perché se tu stessi qui a vantati e basta che sei alla seconda laurea, in regola, felice nessuno leggerebbe questo blog. Ma sei capace di descrivere perfettamente gli alti e bassi della vita di uno studente di medicina, con ironia ,con tatto, passione.....
Io non riuscirei mai: scriverei una palla mostruosa sulle mie incertezze e paure . E nessuno mi leggerebbe. Non sono una persona che mi faccio abbattere da qualche voto indecente o qualche difficoltà che ora sto trovando ma nonostante questo non ho una capacità comunicativa eccellente come te. E risulterei "lagnosa".
Per questo in generale leggo molto e scrivo poco.
E invidio tremendamente chi sa raccontare di sé .
Nunzia: buona fortuna (e buono studio ovviamente) anche a te :)
Giulia: ahah, grazie ma esageri un po' alla fine credo il mio blog piaccia particolarmente a chi si trova in condizioni simili, e la comunicazione è facilitata da quello.
Poi una volta mi ero messo in testa di fare lo scrittore... e quel po' di pratica che ho fatto all'epoca la "riciclo" qui :) Ma questione davvero solo di esercitarsi un po'.
Simone
simone sei la prova vivente che chi vuole, puó fare qualsiasi cosa....bravissimo, spero che tu possa realizzare il tuo sogno, specializzazione o no, se quello che tu senti dentro è essere (essere e non fare) un medico vedrai che ce la farai..! e l'età conta davvero poco al giorno d'oggi...ci sono persone ignoranti e persone brillanti di tutte le età, quindi non vedo l'anno di nascita di una persona come un aspetto discriminante... complimentoni, ti stimo tantissimo.
Riki: grazie davvero. Io penso anche di aver avuto le possibilità e le condizioni tali per poterlo fare. Per cui certamente volere qualcosa e provarci è il primo passo ma poi conta molto anche la fortuna. Certo è anche che - come ho detto in passato - tutta la fortuna del mondo se neanche ci provi può finire solo sprecata.
Simone
Sapere cosa vuoi dalla vita, avere il coraggio e la costanza per provarci e riuscirci anche, direi la chiave per essere felici o comunque soddisfatti di sè stessi, impagabile ad ogni età.
Quindi complimenti per i risultati ma soprattutto per non esserti accontentato.
Presumo che un buone vacanze ci stia tutto :)
Complimenti per la collezione di lauree!
Ciao Simone. Se tutti avessero il coraggio di perseguire i propri sogni forse, e dico forse, questo mondo sarebbe veramente un paradiso.
Meglio un medico che ha trovato nell'essere medico lo scopo della sua vita a 40 anni che un medico, laureatosi con 110 e lode a 24 anni perchè così voleva il papà o perchè è figo essere medico ma che a 40 ha già smarrito la sua ''vocazione''. Quanti ne ho conosciuti così, svogliati, scazzati, incazzati con i malati. Ritieniti fortunato se a mancarti è il reparto e non le uscite con gli amici.
Matteo
Veronica: grazie... e sì, buone vacanze anche a te!!! :)
Bruno: per ora sto ancora con 1 soltanto... e 2 basteranno!!!! :)
Matteo: sì in effetti ce ne sono tanti... magari dovrebbero cambiare strada pure loro? :) E ti dirò le serate più belle di quest'anno sono state quelle in reparto dove dopo ho raggiunto qualche amico per una bevuta... insomma l'ideale sono entrambe le cose!
Simone
Lo studio è veramente alienante e spesso deprimente se non puoi andare in reparto o in ambulatori vari. Io non sono mai riuscita a studiare per più di venti giorni tappata in casa...l'ospedale è essenziale, le PERSONE (pazienti e colleghi) sono essenziali! Ora che sono uscita però mi è tornato l'interesse per lo studio! Peccato non aver tempo per approfondire...
Sai cosa mi dispiace? Non aver trovato all'università un gruppo di studio....credo che mi sarei divertita molto di più, e avrei anche fissato di più i concetti.
Quanto a psichiatria non ti preoccupare troppo, è talmente bella che non ti peserà studiarla, anzi.
Grazie Silvia! Il gruppo di studio più o meno ce l'ho su Facebook. Psichiatria invece mi ha rotto ed era molto meglio se me la fossi già tolta, ma vabbe mi toccherà riprovarci :)
Simone
moolto bello questo post… traspare perfettamente come sei cambiato/cresciuto ecc :-)
Però ho un dubbio: non sei il primo che dice di riuscire bene o benissimo nelle cose di cui non gli frega niente ma fa fatica o più fatica in quelle che ama.
Per me è una cosa incomprensibile. Sono una CAPRA in quello che non mi piace ma magari sono costretta a fare!!!
E poi NO! >> hai scritto "nella penultima sessione estiva della mia vita universitaria (almeno, di questa seconda)"
Una tua terza laurea non la reggerei, smetto di leggerti se ci provi, eh!!! è.é
Dama, io amavo scrivere ma ero una pippa e sono fallito come romanziere!!! È che la vita è infame e le cose vanno così! :)
Una terza laurea non avrebbe senso. Se ci provo uccidimi... anzi no stai bona, che so che lo faresti davvero!! :)
Simone
Mi sono dovuta aggiornare, ero rimasta indietro. Molto belli i post estivi! Grazie Simone, quando mi scende la carica,leggerti torna a spronarmi. Romina
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