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Vi ho già detto che faccio la tesi con... ?! |
Sono finite da un pezzo le vacanze, praticamente conclusa l'estate... e domani iniziano i corsi del sesto anno di Medicina.
E io volevo fare un post drammatico e strappalacrime così da chiudere in malinconico romanticismo questo ultimissimo giorno del quinto. Ma invece, niente.
Sarà che alcuni dei post precedenti sono già stati sufficientemente pesanti da portare tutto il drammatismo sufficiente a riempire un intero corso di studi.
O sarà - in maniera molto più semplice - che non mi sento affatto vicino alle lacrime nel terminare questo anno terribile per iniziarne uno che - si spera - dovrebbe essere più bello.
Insomma, in questo ultimo giorno da studente del quinto anno subito precedente al primo giorno da studente del sesto, sono andato in reparto. Di Domenica mattina. Fico, no?
Dipende.
Perché, ammettiamolo: ho un sonno mortale (e la cosa andrà aggravandosi adesso che iniziano i corsi, temo) ma mi sono divertito e sono contento.
Divertito è la parola giusta. E se ti diverti ad alzarti la domenica mattina per andare a fare un certo - chiamiamolo - lavoro, senza che nemmeno ti paghino o ti torni indietro nulla se non un po' di esperienza... be', forse qualcosa di buono dal buco abbiamo iniziato a cavarlo. Se mai quest'ultima espressione avesse un senso.
Per il mio primo giorno da studente del sesto, invece, mi sto preparando psicologicamente, anche se preferisco magari parlarne in maniera più approfondita da domani, senza voler anticipare per forza i tempi.
Diciamo solo che mi sto organizzando per seguire, per il tirocinio, per la tesi e per chiedere di frequentare in altri reparti oltre al mio... insomma c'è tanto da dire, ma abbiamo anche tanto tempo e possiamo fare con calma.
Vi lascio infine con una mezza riflessione, anche se nelle prime righe promettevo di non scivolare lungo una china del genere... ma invece vi tocca: ogni anno, all'inizio delle lezioni, esce un calendario degli esami e un libretto elettronico (un pdf) con gli orari delle lezioni e tutto quello che potrebbe interessare agli studenti.
E io ogni anno vado a leggere le cose che mi riguardano, no? Immaginate allora che al primo anno, quando ti sei appena iscritto, apri il libretto e leggi i tuoi orari e gli esami e magari pure i tirocini che ti toccherà fare.
Però poi insomma sei curioso, e sfogli anche quelli degli anni successivi che stanno nelle pagine dopo. E così ti accorgi che gli ultimi anni distano una decina di pagine, e devi scrollare un sacco con la rotellina del mouse per raggiungerli e ti viene l'angoscia, perché ti sembrano lontanissimi.
Poi passa il tempo. Passi un po' di esami, e arrivi a frequentare il terzo e il quarto anno del corso di laurea.
Stai un po' più avanti, e scorrere fino agli orari del sesto anno richiede un po' meno tempo ma insomma, gli studenti più "grandi" stanno sempre lì: lontani, nel loro mondo dove l'università è quasi finita mentre te stai - forse - a malapena a metà.
E io fino a ieri/oggi stavo al quinto anno di medicina: mi ero avvicinato molto, ma mancava ancora uno scalino. Ma adesso, invece, eccomi qui.
Apro il libretto dell'università, cerco le pagine del mio anno, e per farlo devo scorrerlo tutto.
Devo andare giù con la rotella non so quante volte, e ripassare davanti a tutto quello che ho già fatto: gli orari del primissimo semestre, i primi esamacci. Istologia, Biochimica, Anatomia... le patologie integrate. Anatomia Patologica, che era la bestia nera e l'esame che faceva più paura di tutti. E ancora dopo Organi di senso, l'ultimo scoglio insuperabile e gigantesco, che non avrebbe mai passato nessuno... e invece - pure quello - è andato.
Ultima scrollata verso il basso, ed eccoci qui: ora, e adesso. Finalmente, siamo al sesto anno di Medicina. Le ultime pagine del libretto. Pulite e ordinate, con gli orari e gli esami belli stampati.
E, da domani, vediamo di sfogliare anche queste.
Simone