Uno sparuto gruppo di neolaureandi specialisti dottori. |
Ricordo invece il primo, di giorno, a Ingegneria: sono andato lì la mattina, ho scoperto che le lezioni erano state spostate al pomeriggio, e ho conosciuto alcuni compagni di corso uno dei quali - incredibile - a tutt'oggi di tanto in tanto (diciamo di sei mesi in sei mesi) sento ancora.
Nel pomeriggio dello stesso - primo - giorno di università ho scoperto l'affollamento assurdo delle aule. Ho organizzato con qualcuno la tristissima trafila di fare i turni per occupare i posti la mattina presto, e credo di aver seguito la prima lezione di Analisi Matematica I.
Del primo giorno di lezioni di questa seconda laurea in Medicina ho parlato invece a suo tempo anche sul blog. Ma non è che abbia detto poi molto, e non vale credo nemmeno la pena di star qui a mettere il link.
Ricordo comunque con una certa vaghezza le primissime lezioni. Il primo disperato tentativo di conoscere altre persone più grandi con cui sentirmi meno "fuori" dai normali canoni universitari. L'ansia per non dire l'angoscia del rendermi conto della terribile montagna di esami, prove, test, firme, burocratame e rotture di ogni genere che mi aspettava da lì per i prossimi sei anni.
E poi, chissà come, arriviamo a ieri. All'ultima lezione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
Il corso è Medicina d'Urgenza. E forse potremmo vederci una sorta di indicazione fatidica tra la fine di un percorso e il nuovo inizio che mi aspetta, o forse - anzi, sul serio - è solo che di lezione è semplicemente capitata quella, e amen.
Tra l'altro, aprendo una parentesi che si ricondurrà comunque - spero - al fatto in questione della fine dei corsi, il giorno prima era stato il mio compleanno: ho finalmente compiuto i 39 anni fatidici che - facendomi degli ottimistici conti - calcolavo che avrei avuto in prossimità del termine della seconda laurea... e così è stato.
Per i miei 39 anni ho portato le pastarelle in Pronto Soccorso, e poi le pastarelle in aula e pure una bottiglia. E ho stappato, mi hanno fatto gli auguri, ed è stato un po' come togliersi finalmente una sorta di spina dalla zampa.
Voglio dire: la paura maggiore, il maggior inconveniente, e la principale cosa che mi tratteneva dall'iniziare un percorso così lungo - come del resto sono certo trattiene un po' tutti dal fare una scelta analoga alla mia - era il fattore tempo. Iniziare a 33 anni per diventare - forse - medico a 39.
Scrivevo 6 anni fa che mettere giù un progetto che avrei potuto dire finalmente concluso soltanto a quarant'anni era una cosa che mi faceva un po' girare la testa. Ma alla fine così ho detto, così ho deciso, e così comunque - ed evidentemente - è andata a finire.
Ho stappato quella bottiglia in aula. E il tappo che volava per aria e ricadeva giù dietro agli sparuti compagni di corso che ancora venivano a lezione, è stato un po' come il dente attaccato alla maniglia della porta che si vedeva nei cartoni animati quando un qualche personaggio decideva di non cedere alla lobby dei dentisti odontoiatrici, e di risolversi il problema da sé.
Era quello che volevo. L'ho fatto. Ha fatto un pochino male e adesso magari senza antibiotici morirò... ma comunque, è andata.
Il giorno seguente, l'ultima lezione del sesto anno di corso, è stato un po' diverso.
Abbiamo portato un po' tutti qualcosa. Altre bottiglie stappate, altri pasticcini, patatine, caramelle e una valanga di foto da condividere via Whatsapp e su Facebook.
Tutti sicuramente a ripensare all'inizio dell'università, e a come non vedevi l'ora che fosse già finita. Mentre ora che sei alla fine ti dici col magone che è già passato tutto e che - per qualche meccanismo assurdo della psicologia umana - tutto questo, in fondo, ti mancherà.
Mi sono sempre mancati infatti i giorni di Ingegneria, fuori dalla biblioteca, a fumare e a dire cazzate con gli amici. Le nottate fino all'alba a ubriacarsi. La sensazione di studiare per costruirsi un futuro fantastico che sarà chissà quale figata.
Mi mancheranno i giorni di Medicina. I tirocini che ti aspettavi sempre chissà cosa avresti visto, anche se magari alla fine niente. Le feste nelle case degli studenti. Gli esami tutti insieme per il corridoio nell'attesa di essere interrogati con l'ansia che ti si porta via. Il continuo pensiero di avere quasi 40 anni, ma sentirmene allo stesso tempo 20 di meno.
Insomma, questa seconda laurea nemmeno è finita che già c'ho la nostalgia. E pensare che all'inizio ero così talmente indeciso che addirittura per anni ho desistito, e quasi quasi a medicina non mi ci iscrivevo neppure.
Domani ho il primo esame della sessione, e speriamo che vada bene. Poi chiusa totale in casa a studiare per cercare di fare subito le materie che mi mancano per questa benedetta laurea. Poi discutere la tesi. Poi il tirocinio. Poi l'esame di stato e poi e poi e poi...
E poi c'è un po' di confusione, e quello che ci aspetta a noi nuovi medici futuri neolaureati non l'ha ancora capito bene davvero nessuno.
Ma intanto almeno questa cosa l'abbiamo fatta. E poi, per domani, si vedrà.
Simone
Foto di qualche giorno prima... che a lezione eravamo in 20 :) |
19 commenti:
che ti devo dire? ci siamo conosciuti (virtualmente) che avevi appena deciso di rimettere il naso nelle aule universitarie e ora siamo qui a festeggiare una tappa (non nel senso di un'emula di Brunetta) così importante. Abbiamo scherzato sui turni in corsia, sugli esami (almeno io, tu un po' meno!), sui colleghi e sui poveri pazienti. Ma mica la vita è finita! Se giri su internet trovi decina di altre facoltà che potrebbero piacerti! Beh, comunque un BRAVO!!! te lo meriti, ma senza montarti la testa!
Lacrimuccia di commozione!!
Complimenti, un altro passo verso questo traguardo!! :)
Come si suol dire, nella vita bisogna fare quello che si vuole indipendentemente dal tempo necessario, tanto alla fine il tempo passa comunque..chissà quanti oggi hanno quasi 40 anni ma nessuna laurea in medicina...!
Juan: (ma ogni tanto cambi nome? :)
Di altre facoltà non sento davvero il bisogno. Grazie per i complimenti e per avermi seguito per così tanto tempo! La testa me la sono (s)montata da tempo, invece :)
Unabottadivita: infatti il tempo passa in ogni caso... e comunque anche io al momento la laurea mica l'ho ancora presa, eh! :)
Simone
Tu finisci, io mi appresto ad iniziare. Anche io seconda laurea, anche io tra mille dubbi, paure " ce la farò?" e ansie varie. Ma con tanto entusiasmo e voglia di costruirmi il futuro che voglio.
e speriamo bene.
Ma una cosa me la devi dire: come cavolo hai fatto a rimanere in corso a Medicina? svelami il tuo segreto!!!!
Azzurra
Cosa ne pensi del fatto che abbiano tolto il numero chiuso?
Azzurra: ma sì, vai con l'entusiasmo!!! :)
Per rimanere in corso basta che studi e fai gli esami... che ce vo'?! Ci riescono in tanti, comunque :)
Anonimo: discorso lungo... io non so alla fine che combineranno (ogni anno cambiano le modalità di accesso a medicina!) ma in linea di principio sono da sempre contrario al numero chiuso.
Per cui insomma se non fanno un pastrocchio a me sta bene così. Togliessero pure il numero chiuso per la specializzazione, però!!!! :)
Simone
se ci fosse sulla tastiera un tasto "applaudi le mani" lo digiterei all'infinito....COMPLIMENTISSIMI simone, veramente un percorso incredibile..! so che da dopo la laurea, esame di stato ecc. ecc. sembrerà una cosa difficile e spaventosa, ma credo che anche 6 anni fa pensavi la stessa cosa riguardo il raggiungimento della laurea....e tuttavia l'hai portata a termine!!! mai abbattersi, non pensare ora alla specializzazione o ai master...un passo alla volta come hai fatto fino ad ora e vedrai quante soddisfazioni inattese....e un altro consiglio, la carta di identità buttala via....ci sono persone che hanno 16-18 anni e ne dimostrano 80 perchè passano la vita a guardare il soffitto e persone con 40-50-60 anni che sono ancora giovani e pieni di iniziative....la tua vita lavorativa è appena cominciata, vivila da diciottenne!!!
Complimenti ancora DOTT.(ex ING.)....!!!
Riccardo
Riccarda: davvero, dici benissimo! Abbasso l'anagrafe!!!! :)
Grazie!
Simone
...complimenti Simone!! scusami questa domanda...ma tu da dove abiti puoi andare a lezione ogni giorno da casa tua, non abiti in un'altra città, intendo non ti sei dovuto trasferire per far l'università? sei rimasto con la tua famiglia d'origine? (mi sembra di aver capito così ma non son sicura)...se così forse questo ti è stato d'aiuto per decidere di fare medicina non credi? se una persona dovesse trasferirsi (vivere con persone nuove) forse decidere di prendere una seconda laurea così tosta e lunga sarebbe + dura non credi? (non per sminuire il tuo valore eh, che è indubbiamente grandissimo ma solo per fare una considerazione..) Claudia
Complimenti Simone bravissimo! Seguo il tuo blog da un bel po' di tempo. Sono un laureando in ingegneria e sono appena entrato a medicina quindi in qualche modo seguiro' il tuo percorso ;) Quando avevo ancora dei dubbi il tuo blog me li ha spazzati via. Nei tuoi post ho trovato moltissime informazioni utili. Spero che continuerai a scriverlo durante la specializzazione ;)
Ingegnere S.
Claudia: io ho l'università vicino (più o meno) a casa. Però ci sono tantissimi studenti fuori sede, credo anzi che a medicina siano la maggioranza. E sì per loro penso sia più difficile anche se andare via di casa a 18 deve essere una bella esperienza.
Ingegnere: grazie! In bocca al lupo!
Simone
Complimenti, anzi di più!!!
Penso che l'importante sia non smettere mai di arrendersi alle proprie passioni, dovunque queste possano decidere di portarti.
Quella faccenda del sentirsi inadeguati alla propria età anagrafica non so se sia una malattia o meno, ma sta di fatto me la sono beccata pure io, e nonostante abbia una decina d'anni abbondante in più di te, non passa.
(E scusa...ma chi è quell'anziano a destra nella prima foto? ^_^)
Dreaming: forse è un po' una specie di limite il sentirsi inadeguati, in ogni caso. O non lo so :)
Comunque quello è il bidello, ovviamente.
Simone
Ciao Simone in questi ultimi giorni cercando sul web sono incappata nel tuo blog e devo dire che la tua esperienza mi sta dando ulteriore coraggio per intraprendere il mio percorso. Ho 24 anni, una laurea in fisioterapia e il sogno di una vita chiuso in un cassetto: fare il medico. Ho provato il test 2 volte (con esito ovviamente negativo) prima di iscrivermi a fisioterapia, dopo di che mi sono buttata a capofitto nel corso di laurea scelto, mi sono laureata a pieni voti e subito dopo aver chiuso i libri ho riaperto quelli per il test di ammissione. 5 giorni fa ho scoperto di essere entrata. Sono più che felice, so che quella è la mia strada e questi anni non hanno fatto altro che rafforzare la mia convinzione. Certo un pò di paura c'è, paura per l'età , paura per la spesa che comporta un corso di laurea così lungo, però io un futuro diverso da questo non riuscivo proprio ad immaginarmelo.
Comunque dopo tutto questo giro di parole volevo ringraziarti per aver condiviso il tuo percorso che, spero , continuerai ad aggiornare e volevo farti un grande in bocca al lupo per il tuo futuro!
Daisy
Daisy: ciao, grazie a te per aver condiviso il tuo, di percorso :)
Vedrai che a 24 anni hai tutto il tempo di realizzare quello che vuoi. Complimenti e in bocca al lupo!
Simone
ormai è quasi un anno che mi sono laureato, però ogni tanto mi deprimo un po'..penso: ma ne è valsa la pena?
a quante cose ho dovuto rinunciare in questi 6 anni?
di certo non ho vissuto una giovinezza spensierata come gli studenti di altre facoltà...e un po' rosico
forse il vantaggio di iniziare medicina da "grandi" è che non si hanno questi rimpianti!
lorenzo
Quante belle compagne che avevi.. ;)
Lorenzo: non so, io credo che anche a medicina gli studenti si divertano molto. In fondo tanti sono fuori sede, e passano anni interi in compagnia a fare nuove esperienze.
Anonimo: :)
Beh, la sensazione la conosco benissimo… anche se non per la laurea o studi lunghi e faticosi. Ritrovo le stesse nostalgie e desideri e fatiche in altri ambiti.
È il FUTURO che ti frega, quella grossa incognita che alla fine di ogni passo ti si para davanticome un grande punto interrogativo.
E vale per tutti, sempre, alla fine di ogni percorso e prima di ogni piccola o grande scelta.
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