06/05/14

Le idee un po' più (o meno) chiare.

È da aggiornare ma c'è pure il Glasgow, che non me lo ricordo mai.
Periodo universitario davvero moscio, che si riflette sull'altrettanta moscitudine del blog.

C'è che tra feste, ponti, primimaggi e quant'altro avremo fatto 2 lezioni e mezzo tirocinio in un mese.

Non che mi dispiaccia un periodo meno stancante in cui - sostanzialmente - alzarmi quando mi pare e studiacchiare con calma per tutta la giornata (se non si tratta di fare qualche grigliata o picnic all'aperto), ma diciamola tutta: tra un po' finisce il corso di laurea, e non è che questo semestre abbia portato chissà quale miglioramento teorico, pratico o professionale.

Sto studiando medicina legale, che tutto sommato sono argomenti nuovi e importanti che un medico deve conoscere. Ma - mi chiedo - un medico che sa cosa deve fare in caso di decesso di un suo assistito o che tipo di casini legali dovrà affrontare se qualcuno è insoddisfatto di lui (o se ha fatto qualche cazzata), è davvero un dottore più bravo?

Certo, sì, ammettiamolo. Un dottore deve sapere anche queste cose. Ma mi sembra di girare sempre intorno alla professione, più che affrontarla.

Stessa cosa per le altre materie e tirocini: l'altro giorno c'è stato un professore che ci ha fatto vedere un po' di elettrocardiogrammi in aula.

«Che cosa vedete qui?» chiedeva, di volta in volta.

Silenzio totale da parte di tutti. Non perché fossero elettrocardiogrammi particolarmente difficili da leggere (e sono convinto che tanti studenti sappiano farlo molto meglio di me) ma perché a pochi piace rispondere alle domande dei docenti.

A me invece chissà perché piace rispondere e mettermi al centro dell'attenzione. Forse è un mio problema o eccesso di ego o comunque una patologia che spiegherebbe anche l'esistenza di questo blog... ma insomma visto che non parla nessuno ci provo io:

«Blocco atrio-ventricolare» dico, e ci prendo.

Altro ECG, altra domanda:

«Cos'è?»

E io:

«Fibrillazione atriale» tipo, che non mi ricordo.

Terzo elettrocardiogramma, e ormai pare tipo la lezione privata di cardiologia tra me e il professore.

«Ci sono le T invertite, sottoslivella o sopraslivella o non lo so... è un infarto».

«Che tipo di infarto?»

Ecco. Per poterlo dire, devi ricordarti più o meno come stanno messi i numerini degli elettrodi dell'elettrocardiografo, così da risalire a quali coronarie e parti del cuore corrispondano. Solo che io a memoria non me le sono mai riuscite a imparare. Per cui, con tutta la tranquillità del mondo, prendo il cellulare e cerco lo schemino che mi sono fatto proprio su queste cose.

E il prof. mi s'incool@.

«Ma che fai? Guardi sul telefono?!»

Risate generali, figura di guano col mondo intero dei giovani neolaureandi futuri colleghi dottori, cazziatone di mezz'ora col prof che mi dice che le devo sapere a memoria e all'esame me le chiede e se tiro fuori il telefono mi cionca le mani. E io che ancora rispondo alle domande che fanno in alua: bravo coglione.


Il problema è che la mia visione forse ingegneristica o forse del tutto personale della cosa, è che finché arrivo al risultato voluto il sistema è comunque efficace. La visione medica è che non serve essere efficaci ma bisogna conformarsi a quello che fanno gli altri, così poi da essere facilmente selezionati sulla base di questionari standard e domande a risposta multipla oppure potersi facilmente giustificare in sede processuale.

Ecco, ma arriviamo al punto che se no non finisce più: questi corsi, questo episodio e tanti altri, mi hanno chiarito credo un po' le idee. Del tipo:

- Se sono fuori dagli schemi, non posso pretendere di rientrarci. Ergo se arrivo da una prima laurea, ho un modo di pensare diverso dagli altri dottori, ho un atteggiamento un po' - diciamolo - del cappero e insomma pretendo di fare le cose a modo mio, poi non posso pretendere di rientrare nei meccanismi che ho volutamente evitato... tipo il discorso specializzazione e assunzione nel sistema sanitario nazionale.

- Lezioni, corsi, master, esami eccetera non mi insegneranno mai un piffero.

L'unico modo per imparare - per me - è stare a contatto con la realtà lavorativa. Andare in pronto soccorso o in reparto, trovare persone disponibili che mi facciano fare cose nuove, e imparare così.

In tutto questo, credo che ci siano 2 strade possibili per il post laurea nel mio progetto di un miglioramento continuo come dottore:

1) Andare in un posto che mi piace, ma che mi piace davvero. Lavorarci anche GRATIS, e imparare dalle persone che sono lì cose che poi sfrutterò privatamente, perché nel pubblico non vedo grosse possibilità.

2) Entrare in specializzazione e passare 4-5 anni quanti sono in mezzo a un posto che mi piace dove posso imparare da qualcuno e - per di più - mi pagano.

Insomma, visto? Dopo anni di commenti, consigli, discussioni, link e quant'altro, mi avete finalmente convinto che la specializzazione potrebbe - al limite - forse essere la scelta un pochino migliore per un medico neolaureato.

Ritenendo pur tuttavia ancora e personalmente che per situazioni come l'aneddoto sopra citato io in specializzazione non enterò mai (dubito che mi faranno usare il cellulare durante il concorso) direi che ora che mi si stanno chiarendo le idee potrei o dovrei iniziare a cercare un posto di cui al punto 1, e vedere se e come potrei trovare il modo di frequentarlo.

Insomma, ma che ho scritto?! Alla fine è stata più una mia riflessione personale che un post, almeno mi pare. Spero che ci abbiate capito almeno qualcosa.

Nel qual caso che così fosse - ovviamente - siete invitati a dire la vostra opinione.

Simone

44 commenti:

Dama Arwen ha detto...

Bene, dopo questo post ti rinominerò HERMIONE (che si pronuncia Her-ma-io-ny)
:-P

Io non credo che l'impostazione ti derivi dalla tua pregressa laura in ignegneria, ma sei semplicemente tu che sei fatto così!

Simone ha detto...

Ma ermione quando rispondeva prendeva bei voti non i cazziatoni!!! :(

Simone

Simone ha detto...

Ma ermione quando rispondeva prendeva bei voti non i cazziatoni!!! :(

Simone

Nimbus ha detto...

bello l'ecg =) dopo averne visti un po', ho finalmente letto un po' di teoria e ho capito che in realtà si tratta delle proiezioni di un vettore, è stato illuminante. Adesso sono curioso di sapere come lo spiegano.

Anonimo ha detto...

Tra i post migliori dell'ultimo anno! Bravo. Comunque penso sia il caso di iniziare a studiare qualcosa anche per il futuro concorso per la specializzazione. WOW, ti abbiamo leggermente convinto.
Matteo

Simone ha detto...

Nimbus: il fatto che ci siano i vettori ti avrà reso felicissimo! :) l'ecg a lezione viene spiegato sommariamente e non c'è una vera verifica sul fatto che uno lo sappia leggere o no. Sono più cose che impari in reparto con qualcuno che ti corregge.

Matteo: il concorso è a ottobre 2015... io ho detto che sarebbe il percorso migliore, ma continuo a pensare che non sia "compatibile" con me :)

Simone

Anonimo ha detto...

in ogni caso provaci a entrare in specializzazione! ...ma una domanda, uno che ha fatto la specializzazione poi trova un posto di lavoro di sicuro con un buon contratto? Laura

Simone ha detto...

Laura: no, molti sono precari con contratti di collaborazione un po' in giro. Dipende anche da che specializzazione hai scelto... e poi nel pubblico deve uscire un bando di assunzione (cosa che non avviene praticamente mai) mentre nel privato magari ci sono altri meccanismi.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao simone, ma come Ottobre 2015???
nel 2014 non ci sono concorsi per le specializzazioni??

comunque, leggendo i tuoi post e viste le difficoltà di accesso in spec, credo che l'ambito giusto per te sia il medico di 118. Magari non a vita, pero' da quello che so non serve la spec, la paga è OK, e sarebbe quella medicina d'urgenza che a te piace

ciao, mario

Simone ha detto...

Il concorso del 2014 è per chi è già laureato adesso. Per entrare in specializzazione serve l'esame di stato, il mio sarà a febbraio 2015.

Medico del 118 é interessante ma come dicevo tempo fa mi metteranno su un'ambulanza da solo senza formazione esperienza o persone a cui affidarmi... voglio davvero finire in una situazione del genere?

Simone

ThereseM ha detto...

Vai Simone! È anche possibile che succeda che tu entri in spec.. non affidarti troppo alle statistiche! :) poi prima si dovrà vedere come effettivamente sarà il nuovo concorso... intanto stai finendo il tuo secondo percorso e il traguardo è senza dubbio dei migliori!
Ancora in bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Simone , ho il tuo problema opposto ... Sono a medicina ma ho capito dopo 2 anni che non è questa la mia strada ... L'unica cosa che mi frena è la quasi "sicurezza" lavorativa per il resto me ne andrei ad ingegneria gestionale !!! Ma a 22 anni intraprendere questa carriera è essere tagliati fuori ... Soprattutto visto che non sono una mente proprio brillante . Io sono una di quelle donne "la carriera prima di tutto... FINO A UN CERTO PUNTO" ... La professione del medico più di qualunque altra ti priva di una appagante vita privata , cosa x me inconcepibile ! Mi piace tantissimo studiare queste materie, mi interessano molto... Infatti pensavo di "ripiegare" al massimo con fisioterapia per non discostarmi troppo , visto che la mia specialistica riguarderebbe medicina dello sport
Consigli? Non voglio abbandonare una brillante carriera intraprendendo una strada incerta ... Voglio avere una sicurezza economica giusta , inutile essere ipocriti

Simone ha detto...

Therese: infatti sì, andiamo avanti un passo alla volta! :)

Anonimo: se per te medicina è l'unica facoltà che dà una sicurezza economica, e non vuoi accettare compromessi su questo punto, direi che l'unico consiglio sia quello di continuare così. Che altro potrei dire?

Non mi pare comunque che ai miei tempi ingegneria fosse una laurea dove non si trovava lavoro... anche se adesso forse le cose sono cambiate.

Riguardo alla medicina, credo che la certezza di lavorare sia anche correlata a una grande passione. Nel senso che è comunque un ambientaccio, e se non dai il 110% finisce che gli altri ti passano avanti e tutta questa gran carriera non è detto che arrivi.

Però insomma non è chiaro perché dopo 2 anni di medicina hai già "deciso" che saresti un medico dello sport se poi quel tipo di medicina non ti piace (altrimenti non capisco perché dici che non sarebbe la tua strada). Prova a puntare una specializzazione diversa e magari improvvisamente le cose cambieranno... tipo igiene o sanità pubblica che sono molto sul genere "ingegnere gestionale", secondo me.

Simone

Anonimo ha detto...

No parlo della famiglia ... È tutto bellissimo, le materie mi affascinano tantissimo ma vorrei una vita più da "docente o manager" piuttosto che da medico ospedaliero , perché nn sono la figlia della gallina bianca che entrerà subito e senza notti e turni e lunghi compromessi a dermatologia, oftalmologia o pediatria , per abbreviare i tempi dovrei buttarmi sulla prima specialistica dove posso entrare ... Oppure allettante sarebbe l'idea di fermarmi e provare qualche concorso come medico dell'inail o dell'inps :) tu ne sai qualcosa ? Perché le materie sono belle e ho una media del 28 sudata ma raggiunta anche con piacere

Simone ha detto...

Inail o inps non ho idea, immagino siano medici del lavoro comunque?

Non ci sono solo medici ospedalieri, puoi lavorare nel privato in tanti posti. Penso però che non necessariamente in ospedale si facciano tutte queste ore (in pronto soccorso sono turni di 6 ore più le notti) ma dipende da cosa farai... mentre nel privato un ingegnere neolaureato lavora tranquillamente 12-14 ore al giorno tutti i giorni.

Simone

Anonimo ha detto...

"Riguardo alla medicina, credo che la certezza di lavorare sia anche correlata a una grande passione. Nel senso che è comunque un ambientaccio, e se non dai il 110% finisce che gli altri ti passano avanti e tutta questa gran carriera non è detto che arrivi."...mi hanno colpito qs parole! dare il 110% sempre altrimenti ti passano davanti...sembra che oltre la passione serva una buona dose di competitività e di capacità di vivere in un ambiente di iene! ma in che senso un ambientaccio? ...alla luce di queste parole allora si può dedurre che è un lavoro + idoneo x un uomo +ttosto che a una donna (o al limite per una donna che però sia decisa a non dedicare troppo tempo alla famiglia), è una conclusione corretta? se una donna vuole avere dei figli, questi richiedono tempo e attenzione...una mamma medico ce la farebbe? Laura

Anonimo ha detto...

secondo me stai sempre a parlare di specializzazione e rosichi perché non puoi farla sennò ne esci a 50 anni

Anonimo ha detto...

(riferito all'anonimo sopra)...che stupidaggine! ..oh ma la gente è proprio cattiva!!..se Simone ragionasse così non avrebbe neanche fatto un blog dove parla sempre con grande sincerità anche delle difficoltà incontrate e delle varie paure (oltre che, giustamente, delle soddisfazioni sudate e guadagnate)! forse sei tu che rosichi! Laura

Simone ha detto...

Laura: ma bo penso che fare la mamma e lavorare sia tosta ovunque. È un ambiente con pochi posti per molte domande, perché non dovrebbe essere competitivo? Poi allo stesso modo non è che il mondo del lavoro in altri campi sia tanto meglio... :)

Anonimo: negli ultimi post ho raccontato un turno, parlato della tesi e pubblicato una lettera. Poi certo che rosico, perché tu no? :)

Simone

Simone ha detto...

Laura: Aaaah mi hai preceduto mentre scrivevo, ora pare che ti ho copiato la battuta!!! Rosico ancora di più... :)

Simone

Anonimo ha detto...

Dai continua con la specializzazione! Voglio troppo leggere delle tue avventure per altri cinque anni!

Simone ha detto...

Anonimo: sì, 10 anni di blog... manco Game of Thrones durerà così tanto. Si spera :)

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,

Ho una curiosità: per la legislazione italiana é possibile l'iscrizione contemporanea a due albi professionali?

Grazie,

Lettore affezionato

Simone ha detto...

Che io sappia si.

Simone

Anonimo ha detto...

..che un ambiente con pochi posti sia competitivo è comprensibile, ma anche la competitività oltre certi livelli diventa a mio avviso difficile da sostenere...tipo se uno si sente in un ambiente dove i compagni in fondo sperano sempre che qualcosa ti vada male per sentirsi meglio di te, magari dandoti informazioni sbagliate o omettendone altre, non so se si studia insieme (no so se tu a volte studi con altri) o in relazione a informazioni pratiche di interesse...o magari si affannano a chiederti che voto hai preso x' sperano sia basso...cose così... Per quanto riguarda il ruolo di una mamma che lavora è sicuramente molto difficile sempre, ma nel caso il lavoro da svolgere sia quello del medico ritieni sconsigliabile per una donna fare anche la mamma dato il particolare impegno richiesto da questo mestiere? ...è un dubbio mio, una curiosità su come la pensi... Laura

Anonimo ha detto...

..tempo fa avevo letto che scrivevi che secondo te sarebbe opportuno fare dei cambiamenti in alcune materie di studio a medicina..tra i quali sostituire l'esame di fisica con quello di analisi...questa cosa mi è rimasta in mente x' non la capisco? puoi spiegarmi perché la pensi così? la fisica non dovrebbe essere molto utile per la medicina? + dell'analisi matematica...? Mario

Simone ha detto...

Laura: alcuni sono come dici tu, degli stronzi completi. L'importante è frequentare le persone migliori che comunque ci sono. Io il discorso di rinunciare a fare la mamma per la carriera non lo condivido: quando farai i figli ti arrangerai, come ogni mamma.

Mario: non puoi studiare fisica senza sapere analisi matematica. Credo che a ingegneria non si potesse nemmeno fare l'esame di fisica se non avevi dato analisi prima e comunque era sconsigliato. Insomma fisica fatta come a medicina non serve a nulla... sarebbe meglio un esame semplice di analisi molto soft, poi una fisica soft e infine statistica invece di tanta altra roba che non serve a niente.

Anonimo ha detto...

Simone ma io stavo pensando al problema opposto: rinunciare a fare la mamma per il lavoro...che mi sa che oggi è + sentito come problema...

Simone ha detto...

Io non ti seguo, hai detto la stessa cosa o capisco male io? Cioè non fare i figli per fare il medico, o non fare il medico per fare i figli?

Secondo me comunque è uguale. Cioè se vuoi una famiglia e la carriera di successo ovvio che avrai difficoltà. Il mondo però è pieno di donne che lavorano e hanno una famiglia, e non vedo perché fare il dottore sia diverso da fare altre professioni.

Poi avere un figlio mentre stai 20 ore al giorno in sala operatoria sarà evidentemente impossibile... ma credo che tutte le dottoresse o quasi dell'ospedale abbiano figli.

Simone

Simone

Anonimo ha detto...

davvero?...non pensavo che fare il medico fosse equiparabile agli altri lavori e permettesse tranquillamente alle donne di avere figli e riuscire a gestire le due cose come per le altre professioni...pensavo che rispetto a altri lavori assorbisse molto di + (come preoccupazione e come tempo) e mi chiedevo se fosse conciliabile...a quanto pare si ..sono fuori da quel mondo e probabilmente mi son fatta un'idea sbagliata

Simone ha detto...

Tranquillamente forse no... ma credo sottovaluti le altre professioni. Un avvocato, un ingegnere e tanti altri hanno comunque la necessità di gestire lavoro e famiglia, e non è facile. Anche un negozio, o un ristorante che ti prende giorno e notte... eppure sono tutte persone che hanno moglie marito e figli.

Anonimo ha detto...

...non sottovaluto le altre professioni (infatti io sono mamma "casalinga" x' x me è stato impossibile conciliare lavoro e figli con le dinamiche che ho trovato nel mondo del lavoro come tensione, precarietà...)..però ho sempre pensato che se è difficile per tanti lavori chissà x quello del medico!...probabilmente sono io che sono eccessivamente ansiosa per cui mi sembra che i figli abbiano costante bisogno...

valerio ha detto...

Simone, non so...io a farmacia ho studiato fisica al I anno, e devo dire che mi è servita molto sia per comprendere la fisiologia sia per capire il funzionamento degli elettromedicali, e anche qualcosaltro, eppure analisi matematica non so neanche bene cos'è....:-)

Anonimo ha detto...

anch'io non riesco a capire il nesso fondamentale tra analisi e fisica...ma semplicemente non ho le competenze x capirlo.. Mario

Simone ha detto...

Ora non posso fare un corso di fisica (non ne sarei in grado). Però se vedete le equazioni del moto a questo link, noterete che contengono derivate e integrali.

http://en.wikipedia.org/wiki/Kinematics#Particle_trajectories_under_constant_acceleration

Non dico che Fisica da sola non si possa fare (visto che viene fatta! :) Ma nell'idea di formare dei ragazzi al ragionamento scientifico credo che a questo punto sarebbe più utile come dicevo un semplice esame di matematica.

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone!Io ho 32 anni QUASI 33... leggo spesso il tuo blog...tanto che ha contribuito a darmi un po di coraggio per riprovare dopo anni il test di medicina (il fatto di non essere entrata e non aver potuto fare il medico non mi è mai andato giù!!).
A breve saprò se sono entrata oppure no..ovviamente i dubbi riguardanti la mia età sono tanti anche perchè tutti mi sconsigliano di iniziare a studiare alla mia età...io in ogni caso vorrei provare ma da te vorrei sapere una cosa: Tu la specializzazione non la vuoi fare per questione d'età? Perchè a me poi piacrebbe farla in caso riuscissi ad andare avanti..Certo a 40 anni non puoi pretendere di fare magari il chirurgo..ma oncologia o diagnostica per immagini mi piacerebbe...
Che dici laurearsi a quasi 40 anni ti esclude dall'entrata in specializzazione? Spero tu possa rispondermi e consigliarmi sul da farsi in base alla tua esperienza!! Grazie mille e compkimenti per i risultati raggiunti
ELISA 81

Simone ha detto...

Ciao!

No, l'età non è un fattore che conta per l'ingresso in specializzazione. Puoi specializzarti anche a 60 anni!

Poi io personalmente non ho così voglia di ricominciare un nuovo percorso così lungo sulla soglia dei 40... ma appunto è un problema mio :)

Simone

Tizia ha detto...

Ciao, Simone. Posso chiedere come mai consideri un'eventuale specializzazione come un "blocco" di ulteriori anni di studi? Io conosco diversi specializzandi e si può dire che siano veri e propri lavoratori... Stipendio e ferie annesse, con la differenza che formalmente sono ancora studenti. Cos'è a riguardo che ti turba, al di là del concorso di accesso?

Simone ha detto...

Tizia: allora ne ho parlato tante volte, comunque:

Il nuovo concorso darà un bonus a chi ha la media più alta della mia, e unitamente al taglio dei posti sarà praticamente impossibile vincere il concorso.

In specializzazione solo per entrare passerà 1 anno dalla laurea.

Ok lo specializzando è un lavoro, ma stai lì 4-5 anni a fare 100 ore a settimana.

Alcune specializzazioni non ti insegnano francamente nulla, e alla fine dopo la specializzazione a 45-46 anni nella migliore delle ipotesi sarò di nuovo nella situazione di dovermi trovare un impiego.

Anche ammesso di vincere il concorso (cosa che non si verificherà per 2 laureati su 3) a 45 anni vorrei essere un po' più "stabile".

Poi magari alla fine entro e la faccio... ovvio :)

Simone

Tizia ha detto...

Ho capito! Solo una cosa: se la media dà un bonus, e tu risulti svantaggiato a causa di questo, dove stanno le ulteriori possibilità di entrare l'anno dopo? Non ci saranno altri neolaureati con medie stratosferiche? Quali altri fattori entrano in gioco? ...Da ignorante sembrerebbe che il meglio che puoi fare è assolutamente provare dopo la laurea, se non passi e rimani un anno fuori puoi andare avanti con i tuoi progetti di fare esperienze, eventuali corsi, cercare un job... che se soddisfa e piace bene, se no riprovare il concorso... cosa che si può fare potenzialmente all'infinito. A quanto so il lavoro dopolaurea per entrare nel concorso di specializzazione sta principalmente nell'imparare a memoria qualche migliaio di quesiti. Una palla, ma dopo biochimica e anatomia, sarà davvero così impossibile? Sicuramente questa é una visione un po' utopica (se ti va di spiegarmi le falle leggo più che volentieri!) ...perchè a metterla così, io ti vedrei vincente in ogni caso! :) chissà poi che in questi anni non aumentino questi benedetti posti data la fantomatica carenza di personale medico che professano da anni...

Simone ha detto...

Tizia: non è che ti ho seguito molto! :)

Comunque ogni anno il concorso è sempre lo stesso (a meno che non lo cambino di nuovo) per cui lo svantaggio è irrecuperabile.

Poi notizie REALI non ce ne sono visto che il concorso è appena cambiato e quello nuovo non sa realmente nessuno come sarà.

Simone

Tizia ha detto...

Intendevo dire che non riesco a vedere un vero svantaggio per un medico che si laurea in medicina e chirurgia: se entra subito in specializzazione bene, se no riesce comunque a lavorare e mantenersi, e poi riprova... é come se si trattasse di ritardare un po' il lavoro dei sogni ma che é comunque lì a portata di mano. Però mi dici che se uno si laurea con un voto basso è condannato a non entrare praticamente mai in specializzazione... Quindi ha più senso laurearsi a 30 anni con 110 e lode che a 25 con 108...

Simone ha detto...

Tizia: dici benissimo, alla fine puoi lavorare e intanto provare l'ingresso in specializzazione. Io forse sono un po' troppo pessimista, comunque sì in linea di massima conviene credo metterci un po' di più ma prendendo voti più alti.

Simone

Tizia ha detto...

Chiaro e semplice! Il bello è che, alla fine, si cade sempre in piedi! Grazie dell'attenzione e un grosso in bocca al lupo! :)